Edizione a stampa a cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Giovanni Gritti
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati
In copertina: Pietro Lorenzetti: Deposizione dalla Croce -
Affresco (cm 446x652) - Chiesa di San Francesco - Assisi.
3 Pasqua: gioia di servire la vita (D. L.
Corrini)
6 Calendario
Liturgico
13 La vita dei credenti
17 Eredità del Giubileo (D. Giovanni)
Nessuno tocchi Caino (D.
Giovanni)
25 Ogni mese...una preghiera (D. Giovanni)
vita parrocchiale
26 Il rendiconto economico della parrocchia (A. Rossini)
28 Restauri della Basilica e
benefattori (A. Rossini)
29 Il Centro di Ascolto
33 Dalla
Scuola di Vita Familiare
Comitato
per il Beato Tadini
34 Dalla S. Vincenzo (M. Botter)
Dal Circolo
Acli (G. Baronio)
36 Pellegrinaggio
a Loreto e Grecia Classica
dagli Oratori
38 Siamo cresciuti in famiglia
P.E.O. Rileggiamolo (D.
Giovanni)
42 Il
Papa ai giovani
44 Vita di Oratorio
46 Messaggi che vanno, messaggi che
tornano
le nostre rubriche
48 Non solo emergenza
(Gruppo Conoscerci)
50 Lopera dei conti Gambara (R.
Savaresi)
52 Verola sport (R. Bonera)
Pensieri sparsi
varie - cronaca
54 Al di là degli spazi e del tempo (R. Mor)
56 La Croce dell'amore (D. L. Lussignoli)
57 Dal Comune
Un importante
comunicato
59 Gli angeli della notte (Una
Vincenziana)
60 Il mondo misterioso degli adolescenti
(M. B.)
61 Turni
delle farmacie
Numeri utili di telefono
Per i collaboratori
dell'Angelo
62 Relax... (errebi)
63 Per i più piccoli
64 Non soltanto curiosità. Ciao a tutti
65 Piccola Gaia (Cippi)
Dall'Avis
66 In memoria di un papà carissimo
Abbonati
all'Angelo
67 Anagrafe parrocchiale
Offerte
pro opere parrocchiali
la parola del Prevosto
Pasqua: gioia di servire la vita
Levangelista Matteo scrive che Gesù mentre si recava a Gerusalemme per celebrare la
"sua Pasqua", lungo la via prese in disparte i Dodici e disse loro. "Ecco,
noi saliamo a Gerusalemme e il figlio delluomo sarà consegnato ai pagani perché
sia schernito, flagellato e crocifisso: ma il terzo giorno risusciterà". Poi
soggiunse: "I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi
esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi: ma colui che vorrà
diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra
voi, si farà vostro schiavo, appunto come il figlio delluomo che non è venuto per
essere servito, ma per servire e dare la sua vita a salvezza di molti".
Nella Pasqua, Gesù vive fino in fondo la sua missione. Venuto per servire, interpreta
"il suo ruolo" fino allo scherno, alla flagellazione, alla crocifissione.
Sono questi i momenti che esaltano il suo servizio e che poi lo costituiscono Signore,
Salvatore di tutti nella risurrezione.
Qualche domanda, indebita?..
Che significato ha, per una persona, il compito che la vita le assegna?
Che valore ha una funzione di capo, di dirigente di azienda, di insegnante, di
agricoltore... di responsabile della famiglia ecc...?
Chi presiede allamministrazione della cosa pubblica, chi possiede un grosso
capitale, chi detiene i segreti della scienza, chi gode del favore popolare, chi ha il
potere politico sono in diritto di esercitare la loro funzione, il loro ruolo puramente
per un tornaconto economico, privato o per un successo personale?
Qual è la funzione del "ruolo" del posto che si occupa, del potere che si
detiene?
Nella visione cristiana della vita "il ruolo" è il luogo, la situazione
esistenziale nella quale la persona deve rendersi utile al prossimo, mettendo a
disposizione degli altri le potenzialità che il ruolo conferisce.
Locchio fa il suo speciale servizio a tutto il corpo e, quindi anche al cuore; il
cuore svolge la sua funzione a servizio di tutto il corpo e, in parte allocchio.
Così il cristiano, rivestito di una funzione, è occhio, è orecchio, è cuore ecc. nella
Chiesa.
Nessuno è fuori gioco
Queste riflessioni calate nella vita della nostra comunità cristiana riguardano tutti.
Nessuno deve sentirsi escluso, inutile.
Ognuno ha "un ruolo" proprio, personale che deve essere gestito a bene di tutti.
Penso ad alcune categorie di persone che sembrano socialmente fuori gioco. Gli anziani
soprattutto, quelli che sperimentano in modo drammatico la solitudine; ho presente gli
ammalati che considerano la loro vita ormai inutile, e lo dichiarano anche, perché si
ritengono solo occasione di disagio per molti. E ancora lanonima folla di coloro che
portano pene di una vita non realizzata, situazioni di sofferenze morali che sembrano non
avere fine.
Si ripete talora, non solo spiritualmente, il cammino verso Gerusalemme, luogo dello
scherno, della flagellazione, della coronazione di spine e della crocifissione.
Vorrei dire a tutti di non disperare. Avete "un ruolo" una missione
insostituibile allinterno della comunità cristiana.
È dalla sofferenza che il mondo trae la redenzione.
Nella visione della fede cristiana, è dalla morte che viene la vita.
La prossimità della Pasqua
Dopo un inverno interminabile nel quale la natura sembrava irrimediabilmente perduta ora,
con la primavera, è tornata a dare i segni della sua vitalità ed è riesplosa in tutta
la sua potenzialità un po ovunque nelle nostre campagne. Immagine della vita del
credente che manifesta la sua vitalità attraverso il ciclo della sofferenza, della morte
e della risurrezione.
Cristo con la sua passione e morte ha messo a disposizione degli uomini la sua missione di
Salvatore ed è diventato "il Signore", colui che dà la vita e salva vivendo
"il suo ruolo" fino al Calvario, luogo della sofferenza e del fallimento umano.
La prossimità della Pasqua, che è festa della gioia della vita, offra a tutti il dono di
comprendere che non cè situazione, per quanto umanamente assurda, che non sia
aperta alla vita.
Tutti, anche coloro che si sentono ai margini e inutili, hanno "un ruolo", una
missione: servire la vita, perché questo è amore che cresce sempre là dove cè
chi ha il coraggio di donare ciò che si è.
Buona Pasqua.
Calendario
liturgico
dall1 aprile al 6 maggio
aprile
ORARIO SANTE MESSE
In Basilica: Prefestiva : ore 18.30
Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30
: ore 15.00 Celebrazione Liturgica
Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30
S. Rocco: Festiva : ore 9.00
S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00
Feriale : giovedì ore 20.00
Cappella Casa Albergo: Feriale e prefestiva: ore 16.30
1 Domenica V di Quaresima
Dal Vangelo - "...Alzatosi allora, Gesù disse: "Donna, dove sono?
Nessuno ti ha condannata? Ed essa rispose: "Nessuno Signore". E Gesù le disse:
"Neanchio ti condanno, va e dora in poi non peccare più". (Gv. 8,
10-11)
Sante messe con orario festivo
ore 11.00 Solenne "Traditio symboli" (Consegna del Credo ai ragazzi della 2a
media)
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Salone Oratorio maschile: incontro per i genitori dei ragazzi/e della 3a media
ore 16.00 Salone Oratorio femminile: incontro con i genitori, padrini e madrine dei
bambini che saranno battezzati nel mese di aprile.
4 lunedì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia S. Anna (Breda Libera)
3 martedì Sante messe con orario feriale
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia S. Rocco (Zona via Indipendenza)
4 mercoledì Sante messe con orario feriale
ore 15.00 In Basilica si apre la preparazione alla Pasqua della donna. Recita del Vespro,
S. Messa con riflessione.
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia Crocifisso (vie: Lombardia, Italia, Rovetta,
Circonvallazione)
5 giovedì Primo del mese. Dopo la s. messa delle ore 9.00 adorazione comunitaria e
privata fino alle ore 12.00
ore 15.00 Vespro e s. messa con riflessione per le donne
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia Madonna di Caravaggio (Zona delle Stadio)
6 venerdì Primo del mese. Dedicato alla devozione del S. Cuore
ore 15.00 Celebrazione della Pasqua delle donne. In Basilica s. messa solenne
ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia S. Donnino (Zona Castellaro)
7 sabato Sante messe con orario feriale
ore 15.00 Sante confessioni pasquali per i ragazzi della 4a e 5a elementare
INIZIO della Settimana Santa
È la settimana più significativa dellanno, quella che la tradizione liturgica e
popolare chiama "Santa". Su questa settimana deve puntare limpegno
spirituale dei credenti. Sempre la liturgia, ma specialmente in questa settimana, ci fa
rivivere il mistero pasquale nel quale Gesù, Figlio di Dio, incarnatosi e fatto
obbediente fino alla morte di croce, è talmente esaltato nella Risurrezione e Ascensione
da essere costituito Signore e poter così comunicare la sua vita divina affinché gli
uomini, morti al peccato e configurati a Cristo, non vivano più per se stessi, ma per
Gesù che morì e risuscitò per noi.
I primi giorni della Settimana Santa, nella nostra parrocchia, sono caratterizzati dalla
celebrazione della Quarantore. Sono giorni di preghiera, di ascolto della Parola di Dio,
di conversione che devono servirci da introduzione al triduo pasquale in cui si celebra il
mistero di Cristo che per noi muore e risorge.
8 Domenica delle Palme. Inizio delle Quarantore
Dal Vangelo - "Gesù era ormai vicino alla discesa del Monte degli Ulivi quando
tutta la folla esultando cominciò a lodare Dio a gran voce: "Benedetto colui che
viene, il re, nel nome del Signore". (Lc. 19, 37-38)
Sante messe con orario festivo
ore 9.15 AllOratorio maschile: benedizione degli ulivi. Processione verso la
Basilica seguita dalla s. messa
ore 11.00 Santa Messa Solenne
ore 15.00 Apertura delle S. Quarantore. S. messa. Esposizione del Santissimo Sacramento.
Breve riflessione.
NB = Il Santissimo rimane esposto alladorazione dei gruppi e dei singoli.
ore 20.30 S. messa. Predica. Reposizione. (Partecipa il Coro parrocchiale)
9 lunedì della Settimana santa
ore 7.00 S. messa. Esposizione del SS. Sacramento
ore 9.00 S. messa per gli alunni delle elementari
ore 10.30 Omaggio alunni delle medie
dalle ore 12.00 alle ore 15.00 Adorazione individuale
ore 15.00 Celebrazione per tutte le donne della parrocchia
ore 17.00 Adorazione delle Figlie di S. Angela
ore 18.00 Adorazione delle Rev.de Suore
ore 20.30 S. messa. Meditazione. Reposizione. (Partecipa il Coro parrocchiale)
10 martedì della Settimana santa
ore 7.00 S. messa. Esposizione del SS. Sacramento
ore 9.00 S. messa per gli alunni delle elementari
ore 10.30 Omaggio alunni delle medie
dalle ore 12.00 alle ore 15.00 Adorazione individuale
ore 15.00 Celebrazione per tutte le donne della parrocchia
ore 17.00 Adorazione delle Figlie di S. Angela
ore 18.00 Adorazione delle Rev.de Suore
ore 20.30 S. messa. Meditazione. Benedizione Eucaristica solenne. Chiusura delle
Quarantore (Partecipa il Coro parrocchiale)
11 mercoledì della Settimana santa
Sante messe con orario feriale (solo la mattina)
Vengono celebrate nella Cappella delle Rev.de Suore
ore 15.00 Presso loratorio femminile sante Confessioni per i ragazzi delle medie
ore 16.30 Ragazze delle medie
ore 20.30 Solenne Via Crucis nel centro cittadino: si svolgerà in piazza della Libertà
12 GIOVEDÌ SANTO
ore 9.30 Nel Duomo di Brescia S. Messa crismale celebrata dal Vescovo con i sacerdoti
delle diocesi (viene trasmessa da Radiobasilica)
ore 16.30 S. messa per i ragazzi, gli anziani e gli ammalati
ore 20.30 S. messa nella "Cena del Signore". (Partecipa il Coro parrocchiale)
13 VENERDÌ SANTO
ore 15.00 In Basilica solenne Via Crucis per tutti
ore 20.30 Liturgia della Passione e bacio del Crocifisso (Partecipa il Coro parrocchiale)
14 SABATO SANTO
ore 7.00 I sacerdoti sono a disposizione per le Sante Confessioni
ore 15.00 Confessioni per gli uomini, i giovani e le signorine
ore 21.00 - PASQUA Solenne Veglia pasquale
È lora più solenne di tutto lanno liturgico. S. Agostino la chiama
"Madre di tutte le veglie"; si veglia nella Risurrezione: mistero centrale della
nostra fede
Santa Messa con la partecipazione del Coro parrocchiale.
15 DOMENICA DI PASQUA NELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE
Solennità con ottava
Dal Vangelo - "Nel giorno dopo il sabato. Maria di Magdala si recò al sepolcro di
buon mattino, quandera ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal
sepolcro..." (Gv. 20,1)
Sante messe con orario festivo
ore 11.00 S. messa solenne (con la partecipazione del Coro parrocchiale)
ore 18.00 Vespri solenni. Benedizione Eucaristica seguita dalla s. messa
16 LUNEDÌ DELLANGELO
Sante messe con orario festivo
La santa messa delle ore 11.00 è celebrata in S. Rocco
Nel pomeriggio è sospesa la celebrazione liturgica
ore 16.00 Celebrazione comunitaria dei battesimi
ore 18.30 S. messa
22 Domenica II di Pasqua. In Albis Depositis
Ottava di Pasqua
Dal Vangelo - "Otto giorni dopo... venne Gesù a porte chiuse... e disse a
Tommaso: "Metti qua il tuo dito e guarda bene le mie mani..." Rispose Tommaso:
"Mio Signore e mio Dio". (Gv. 20, 26-28)
Sante messe con orario festivo
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Salone Oratorio maschile: incontro per i genitori dei fanciulli/e della 2a
elementare
25 mercoledì S. Marco evangelista. Festa
Sante messe con orario feriale
26 giovedì Beato Giovanni Piamarta - fondatore degli Artigianelli
Sante messe con orario feriale
29 Domenica III di Pasqua
Dal Vangelo - "Gesù apparve di nuovo sulla riva del lago... e disse (ai
discepoli): "Gettate la rete dalla parte destra e troverete... La gettarono e non
poterono più tirarla su per la gran quantità di pesci" (Gv. 21, 4-6)
Sante messe con orario festivo
ore 15.00 Celebrazione liturgica
ore 16.00 Presso le Rev.de Suore, incontro con lAzione Cattolica Adulti
Maggio
ORARIO SANTE MESSE
In Basilica: Prefestiva : ore 18.30
Festive : ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30
: ore 15.00 Celebrazione Liturgica
Feriali : ore 7.00 - 9.00 - 18.30
S. Rocco: Festiva : ore 9.00
S. Anna - Breda Libera: Festiva : ore 10.00
Feriale : giovedì ore 20.00
Cappella Casa Albergo: Feriale e prefestiva: ore 16.30
1 martedì S. Giuseppe lavoratore
ore 9.00 S. messa per il mondo del lavoro
*** Si apre oggi il mese dedicato alla devozione verso la Madonna. Ogni sera del mese la
santa messa vespertina è preceduta dalla recita del s. Rosario. Sono in programma sere di
preghiera nelle varie Diaconie. Il calendario sarà pubblicato nel prossimo numero.
Ogni sera dalle ore 20.30 il Santo Rosario è recitato nelle chiese sussidiarie di S.
Rocco, Cappella Casa Albergo, Madonna di Caravaggio, (Stadio) e Chiesa di S. Donnino.
2 mercoledì Parte il pellegrinaggio parrocchiale: "Sulle strade di S. Paolo":
visita in Asia Minore ai luoghi dove sono nate e cresciute le comunità cristiane e dove
la Chiesa si è riconosciuta nelle verità confessate nel Credo.
3 giovedì Primo del mese. Dopo la s. messa delle ore 9.00 adorazione comunitaria e
privata fino alle ore 12.00
4 venerdì Primo del mese dedicato alla devozione del Sacro Cuore
5 sabato Festa di S. Gottardo in S. Donnino
ore 9.00 e 11.00 Sante messe
ore 17.00 S. Rosario e benedizione con la reliquia del Santo
6 Domenica IV di Pasqua
Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni
Dal Vangelo - "Gesù disse: "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le
conosco ed esse mi seguono". (Gv. 10, 27)
Sante messe con orario festivo
ore 15.00 Celebrazione della Prima Riconciliazione per i fanciulli/e della 2a elementare
ore 17.00 Salone Oratorio maschile: incontro con i genitori dei fanciulli/e della 4a e 5a
elementare
ore 17.00 Salone Oratorio femminile - (Rev.de Suore): incontro con i genitori, padrini e
madrine dei bambini che saranno battezzati nel mese di maggio.
Settimana Santa
La vita
dei credenti
esprima
il mistero
pasquale
Riprendiamo questo servizio sulla "Settimana Santa". In essa si celebra il
centro della fede cristiana. Abbiamo davanti un mese, un tempo prezioso per riflettere su
quanto qui ci viene proposto. Dedichiamo qualche momento, possibilmente ogni giorno, alla
lettura meditata di questo servizio. Scopriremo la gioia di essere cristiani e la bellezza
della "Settimana" che introduce a gustare la Pasqua per annunciarla agli altri
come il vero senso della vita.
Con la Domenica di Passione o delle Palme si inaugura la "Settimana santa". È
la settimana dedicata alla celebrazione delle fasi conclusive e supreme del mistero della
salvezza operata da Gesù Cristo.
In questa settimana vi è il "Triduo sacro" che la caratterizza propriamente
come "settimana pasquale".
La Chiesa così descrive il Triduo sacro: "Il Triduo pasquale della Passione e della
Risurrezione del Signore ha inizio con la Messa vespertina "In Coena Domini", ha
il suo centro nella Veglia pasquale e termina con i Vespri della Domenica di
Risurrezione".
1. Domenica delle Palme
"Cristo umiliò se stesso...: per questo Dio lha esaltato!"
La "regalità" di Cristo sconvolge i nostri schemi di interpretazione e di
esercizio del potere. Gesù Cristo è "Re-crocifisso!".
Il suo potere Egli non lo esprime con il prestigio, il successo e limposizione ma lo
vive dolorosamente annullandosi nella umiliazione della croce, sulla quale redime tutto il
peccato delluomo. Questo cambiamento di significato del potere e questo nuovo stile
nellesercitarlo si spiegano nel fatto che Gesù Cristo ha inteso essere il
"Signore degli uomini" con lamore verso tutti indistintamente. La sua
"regalità" infatti è "servizio": per questo Egli merita ascolto ed
imitazione da parte nostra, da parte di ogni uomo.
La nostra partecipazione quindi alla processione ed alla Eucaristia della Domenica delle
Palme deve esprimere pubblicamente che noi intendiamo accettare latteggiamento e lo
stile di carità. "Il maggiore fra voi, colui che governa", (Egli ci
raccomanda), "si comporti come colui che serve" (Lc. 22,26). E subito ci
conforta con la sua promessa precisa e sicura: "Se uno mi serve, il Padre lo
onorerà" (Gv. 12-26).
Come Cristo, il Figlio diletto, anche noi in ogni evenienza dobbiamo pregare con animo
filiale obbediente: "Padre... sia fatta la tua volontà" (Mt. 26,42).
2. Giovedì Santo
(mattino)
In cattedrale a Brescia.
"Cristo ha fatto di noi...
dei sacerdoti per il Padre".
Il Giovedì santo comporta in mattinata una celebrazione solenne assai significativa, la
"Messa crismale".
Tale celebrazione si svolge soltanto nella chiesa Cattedrale.
Ormai da qualche anno, con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II, il rito della
consacrazione degli Olii santi si svolge più snello e semplice, e la celebrazione poi nel
suo insieme sè fatta più breve e comprensibile a tutti.
La celebrazione della Messa crismale è presieduta dal Vescovo, circondato dal suo
Presbiterio e dai suoi ministri (diaconi, ecc.) e domanda la partecipazione attiva dei
fedeli. Si tratta della celebrazione che più di ogni altra manifesta come la Chiesa -
popolo santo di Dio - sia costituita "gerarchicamente"; è la celebrazione che
concretizza ed esprime al massimo lunità del "sacerdozio comune" e del
"sacerdozio ministeriale". Il ministero del prete, infatti, è al servizio della
fede e del senso battesimale-eucaristico (= sacerdozio comune) della vita dei fedeli.
Daltra parte i fedeli vivono il loro servizio a Dio ed ai fratelli mediante
lazione pastorale propria del prete. Sacerdozio e ministero, fedeli e preti non si
distinguono per contrapporsi, ma si richiamano necessariamente..., per la gloria di Dio
con la vita santa di tutti!
3. Triduo Sacro
a) Giovedì Santo
ore 20.30: in Basilica
"Li amò sino alla fine".
Il Giovedì comporta anche, in tutte le comunità parrocchiali, la Messa vespertina
"In Coena Domini". È lanniversario della cena pasquale ultima di Gesù
Cristo, il Signore, è il ricordo della "prima cena eucaristica" del Signore con
i suoi.
Questa sera con noi, come già allora con gli Apostoli, Cristo compie lofferta di
sè al Padre nel "segno sacro" del pane e del calice. LEucaristia è
infatti il sacramento dellamore del Figlio di Dio per gli uomini fino al gesto
supremo, cioè la lavanda dei piedi e la morte in croce!
In questo modo la nostra carità, anzi ogni gesto ed ogni espressione dellamore
umano resta per sempre giudicato: "Vi ho dato infatti lesempio", dice il
Signore "perché come ho fatto io, facciate anche voi" (Gv. 13,15).
Ma occorre notare bene che Cristo, della sua morte obbediente, non ce ne ha lasciato
soltanto lesempio da imitare, ma pure ci ha comandato di perpetuarne lofferta
"in sua memoria". Ne consegue allora che la Messa "In Coena Domini"
non significa semplicemente fare un sincero ricordo di Lui, ormai passato...; ma esige
invece che nella celebrazione della Eucaristia - di ogni Eucaristia! - noi ci doniamo a
quel movimento di carità da cui essa proviene.
E cioè: nutrendoci del pane che è "corpo offerto in sacrificio per noi" e del
vino che è "sangue versato per la nostra comunione con Dio e tra di noi",
dobbiamo anche noi progressivamente diventare "offerta viva" fino al sacrificio
del servizio dei fratelli, specie più bisognosi, iniziando da casa nostra, dal nostro
ambiente di lavoro o professionale.
b) Venerdì e Sabato Santo
ore 20.30: in Basilica
"Egli è stato trafitto per i nostri delitti".
Ogni espressione umana viene meno davanti alla tragedia del Calvario, sul quale si consuma
il sacrifico di Gesù Cristo, Figlio di Dio! Nella azione liturgica di questo giorno la
Chiesa, commemorando la morte del Signore, ci guida alla intelligenza del mistero
suscitando in noi i sentimenti ed indicandoci gli atteggiamenti della vera devozione.
Il silenzio innanzitutto: solo il desiderio ripieno di fede e di carità, permette di
raccogliere il senso profondo e salvifico della parola di Dio che ci svela come il
sacrificio di Cristo sia stato offerto "per noi": "Trafitto per i nostri
delitti, schiacciato per le nostre iniquità" (Is, 53,5).
E poi la preghiera. Solo la preghiera umile e fiduciosa ci conduce prima ad adorare
nellimmagine del Crocifisso e poi ad accogliere nella comunione della Eucaristia la
realtà viva e personale di Colui che, sospeso al legno della croce, "è la salvezza
del mondo!".
Ma intanto, lo sappiamo bene, la Passione di Cristo e la sua Morte continuano nelle sue
membra sofferenti, perseguitate ed uccise... La vera devozione alla croce, allora, domanda
attenzione quotidiana al dolore umano di quanti ci stanno accanto o che veniamo a
conoscere.
Il sabato la Chiesa veglia nel silenzio accanto alla tomba del suo Signore. È giornata
aliturgica (non prevede celebrazione dellEucaristia).
c) Sabato ore 21
e Domenica di Pasqua
in Basilica
"Gesù Nazareno,
il crocifisso, è risorto!".
La solenne "Veglia pasquale" costituisce il vertice del "Triduo
sacro". In essa si delinea, in quattro momenti, tutto litinerario della vita
cristiana: Liturgia della Luce, Liturgia della Parola, Liturgia del Battesimo, Liturgia
dellEucaristia. La Messa della notte pasquale è la Messa della Risurrezione di
Cristo innanzitutto e risurrezione nostra in Cristo!
La fede cristiana infatti è essenzialmente "fede pasquale". È la fede cioè in
Cristo risorto, vivo e contemporaneo agli uomini di ogni tempo, quindi anche a noi; è la
fede in Cristo! Signore, fonte di vita e di salvezza per tutti coloro che credono in Lui:
"In nessun altro si trova la salvezza!" (Atti 4,12); è la fede che in Cristo
già è incominciata la risurrezione dei morti e quindi, di conseguenza, a tutti è
offerta la speranza infallibile della vittoria sulla sua morte, perché con la croce è
perdonato il peccato ad ogni uomo che si pente e si confessa; e la fede che con Cristo,
morto e risorto per noi, è incominciato ormai il tempo ultimo definitivo: la storia è di
Cristo, costituito da Dio giudice e Signore dellumanità.
Dalle nostre chiese, dove celebriamo la Pasqua del Signore, questo annuncio deve essere
portato nel mondo agli uomini. La nostra vita "salvata" da Cristo nella fede e
nei sacramenti, deve testimoniare che la redenzione non è un pio desiderio, ma già
sè iniziata in noi con un "nuovo" stile di rapporto umano, improntato
appunto sulla carità del Signore.
Il mondo soffre già troppe e gravi delusioni... Guai a noi, se gli mancasse anche la
speranza cristiana che Dio appunto ci ha donato per parteciparla ai fratelli: "Cristo
è veramente risorto per noi!".
4. Conclusione
"Compiere nelle opere ciò che abbiamo celebrato nel sacramento".
"La vita dei credenti porti in sè il mistero pasquale, e ciò che onoriamo con la
festa liturgica venga pure celebrato con i costumi cristiani della vita!" così S.
Leone I, papa, raccomanda ai fedeli nella notte pasquale dellanno 443 (cf. Serm.
LXXXI, I). Poco prima il Venerdì santo dello stesso anno, nella solenne commemorazione
della Passione del Signore, Leone aveva ricordato ai fedeli gli "impegni
battesimali" della lotta contro satana, dello spirito di sacrificio per le virtù
evangeliche, della testimonianza cristiana dinanzi al mondo, ecc., affermando nella
conclusione: "Onora veramente Cristo sofferente, morto e risorto per noi soltanto,
colui che in Cristo sa soffrire, morire e risorgere" appunto in questa fedeltà
morale cristiana al Vangelo (cf. Serm. LXX 4).
Si tratta cioè, come dice anche la preghiera del Messale Romano, di "testimoniare
nelle opere il memoriale della Pasqua che celebriamo nella fede" (cf. Coll. Domen. VI
di Pasqua).
Occorre - in breve - che questa Pasqua, segni in noi comunitariamente e personalmente un
passo avanti nella vita cristiana, secondo i frutti dello Spirito che la devono
caratterizzare (cf. Gal. 5,22). Allora il "discorso di vita" che siamo chiamati
a fare nella nostra società, nella quale si diffonde una "cultura di
morte" troverà credibilità e forza nelle nostre comunità e nelle nostre
persone "rinnovate" dalla grazia pasquale.
Eredità del Giubileo
Rimetti a noi
i nostri debiti
(3)
Una realtà tragica, su cui il Santo Padre ci ha invitato a porre lattenzione e che
ci interpella, è la questione del debito estero.
Stiamo cercando di mediare, sintetizzandoli attraverso unopera di selezione, i
concetti e le informazioni, gli stimoli e gli appelli alla nostra coscienza contenuti nel
libro: Un debito senza fine, curato in occasione del Giubileo dalla Commissione Diocesana
per la riduzione del debito estero.
Raccogliendo lo stile di questo testo, parliamo anche con il linguaggio amaramente
eloquente di alcune vignette.
La globalizzazione di cui tutti parlano oggi come di una novità, e che molto ha a che
fare con il problema di cui ci stiamo occupando, viene da molto lontano. Essa ha radici
lontane. Epulone ha nei secoli sistematicamente spogliato Lazzaro delle sue risorse e
delle sue libertà. Non ci è possibile percorrere tutta la storia di questo fenomeno. Ne
perlustreremo un punto o laltro, a modo di esempio: dellera coloniale, vero
antefatto nelletà moderna alla
globalizzazione, diamo uno sguardo sommario alla conquista e allo sfruttamento delle
Americhe.
Gli antichi invasori sono gli antenati degli attuali epuloni, mentre le vittime sono gli
antenati degli attuali Lazzaro in Africa, in Asia, nelle Americhe, in Oceania e anche in
Europa. Il demone di epulone ha governato sovrano per secoli, in nome della libertà
delluomo di essere come Dio. Anzi, di essere Dio.
Brevissima storia della conquista delle Americhe Nel processo di espansione europea
milioni di uomini, differenti per lingua e cultura, per visione del mondo, per usanze e
valori, vennero assoggettati ad un unico sistema economico e violentemente uniformati nei
loro modi di essere e di vivere. Questo processo di imposizione delluniformità
secondo valori religiosi, filosofici e politici è stato la base del colonialismo europeo.
Le popolazioni assoggettate furono impoverite attraverso la spoliazione delle ricchezze
accumulate da secoli e del prodotto del proprio lavoro, erano inoltre costrette a pensare
se stesse come razzialmente inferiori ai bianchi e, per ciò stesse, tenute alla
subordinazione.
Questo processo dappiattimento si sente ancora oggi in America Latina anche a
livello linguistico: qui infatti sia lo spagnolo che il portoghese sono molto più
omogenei e indifferenziati delle parlate presenti nella penisola iberica, che notoriamente
presentano ancora oggi una varietà di dialetti, almeno finché linglese americano
non sostituirà le attuali lingue madri nazionali (altro passo verso
lappiattimento). Fu il procedimento di massificazione attuato dai
colonizzatori.
Dal 1500 in poi (per inciso, anno giubilare) i regnanti spagnoli e portoghesi sono
prepotentemente in corsa alla conquista di un nuovo mondo. Permettono ai marinai esperti
di trasformarsi in conquistadores: tutto quel che troveranno sarà loro, basterà pagare
il dazio al re, riconoscerlo come sovrano delle terre conquistate ed essere coscienti
della necessità di portare la vera religione ai pagani. Nelle nuove terre, i portoghesi e
gli spagnoli piantano la croce e gli stendardi dei re, iniziando la conquista delle
Americhe, sfruttandone le ricchezze e massacrandone gli abitanti.
Eppure, quando, alle elementari e alle medie si studiava storia, gli esploratori venivano
presentati come eroi e civilizzatori, dei benefattori, quasi. Invece quella è stata una
delle pagine più tragiche della storia dellumanità. Strana istruzione, quella che
ci è stata impartita!
Per giustificare i genocidi, si disse che gli indigeni non avevano lanima e quindi
non erano esseri umani. Così fu lecito cacciarli, violentarli, sottometterli agli stessi
trattamenti riservati a buoi o cavalli. Tutte le loro divinità, simboli sacri, tradizioni
coltuali e culturali vennero considerate opera del maligno e quindi da distruggere.
Si ebbe così lannichilimento di milioni di esseri umani in uno spazio brevissimo di
tempo e la contemporanea fine di importanti valori culturali e spirituali, calpestando
leredità millenaria di popoli che vivevano sul continente americano da oltre 40.000
anni.
Questo fu possibile per due motivi: allora come ora, le armi in mano agli indios erano
troppo inferiori rispetto a quelle dei bianchi. Un secondo motivo che spiega
lannichilimento dei popoli nativi erano le malattie nuove e sconosciute portate
dagli europei. Mancando di anticorpi, lorganismo indigeno soccombeva per un semplice
raffreddore, che si trasformava in una peste mortale capace di falciare migliaia di vite
umane. Nella misura in cui gli spagnoli avanzavano, morirono intere comunità indigene.
Malattie come la rosolia, il morbillo, la tubercolosi
arrivavano per la prima volta sul suolo americano, causando con la loro diffusione una
vera e propria mattanza che andava ad aggiungersi a quella, già brutale, perpetrata dalle
armi iberiche.
Iniziava uno dei periodi storici più bui e brutali della storia dellumanità: la
tratta degli schiavi. È vero: cerano sempre state forme di schiavismo un po
in tutte le culture, soprattutto per quanto riguarda le popolazioni sconfitte nelle
guerre; mai però prima dallora era esistito un vero e proprio sistema economico
basato sulla schiavitù.
Si calcola che solo un quarto di coloro che salpavano dalle coste africane giungeva in
vita nelle piantagioni americane, lasciandoci immaginare lenorme danno in termini di
vite umane subito dallAfrica.
Cifre che si fanno ancora più spaventose se pensiamo che anche nel 1800 entrano in
America milioni di schiavi, destinati a finanziare con la loro vita lo sviluppo del
capitalismo europeo e successivamente nordamericano.
Le immense piantagioni del Sud America vengono destinate alla monocoltura di prodotti per
esportazione, come cotone, canna da zucchero e caffè, richiestissimi in Europa: altro
danno di cui continua a risentire la vita di queste ed altre popolazioni.
Nel 1681 venne consegnata al re di Spagna Carlo II una lettera, che proveniva da due frati
cappuccini sbarcati a Cuba qualche mese prima. Il re lesse il documento e restò turbato:
aveva tra le mani un attacco frontale contro una delle istituzioni più lucrative e ben
congegnate del suo impero, sul quale "non tramontava mai il sole". Il memoriale
dei due francescani cominciava con un brano tratto dal Libro della Genesi: "Che hai
fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!". Il contenuto del
documento non lasciava adito a dubbi: gli argomenti biblici, filosofici, morali che
venivano espressi dimostravano indiscutibilmente che la pratica della schiavitù era
inaccettabile per la religione cattolica. Ma "Senza gli schiavi, non cè
America". Cioè, senza gli schiavi, non si potevano possedere le ricchezze che
arrivavano da quel continente.
Nelle Americhe gli indios e gli schiavi cercavano di riconquistare da soli la loro
libertà, attraverso alcuni forti movimenti indipendentisti. Unesperienza
significativa fu quella della Repubblica Cristiana di Guaranì, distrutta dagli eserciti
alleati spagnoli e portoghesi nel 1756, dopo tre anni di resistenza da parte degli indios
Guaranì,
appoggiati dai gesuiti, che si rifiutavano di rinunciare alle loro terre ed alla loro
libertà. Così scriveva il loro cachique, il grande capo: "Questa è la terra dove
siamo nati liberi, dove siamo cresciuti e dove siamo stati battezzati; questa è la terra
che Dio ha dato ai nostri padri e confidando in Gesù Cristo, nostro Salvatore, noi
diciamo:
salviamo le nostre terre, i nostri fiumi, le nostre acque, i nostri monti, le nostre
donne, i nostri figli dallavidità dei bianchi. Questa terra è nostra, Dio ce
lha data dallinizio dei tempi e solo Dio ce la può togliere. E se questo è
il desiderio di Dio, allora meglio la morte che la schiavitù". Non era il desiderio
di Dio. Ma della Repubblica
Cristiana di Guaranì non si salvò nemmeno un bambino. Lo splendido film Mission racconta
lesperienza di questa repubblica e la sua tragica conclusione.
Il triangolo della morte La colonizzazione inglese, dal canto suo, non fu seconda a
nessuno. Per ordine del re Enrico VII, lesperto navigatore italiano Giovanni Caboto
aveva aperto la strada per il Nord America. Le truppe inglesi al suo seguito, fecero
capire in poco tempo agli indiani del Nord America il loro concetto di guerra: ogni
accordo o promessa solenne non aveva alcun valore. Di nuovo si ebbero archi e frecce
contro la polvere da sparo, piante medicinali che poco o nulla poterono contro la peste,
il vaiolo, il morbillo o la scarlattina portati dalluomo bianco. La popolazione
indiana del Nord America, stimata intorno ai dieci milioni di essere umani prima
dellarrivo degli europei, cento anni dopo era ridotta a meno di un milione. Oggi, a
poche decine di migliaia.
Le truppe inglesi divennero preziose alleate nella formazione del "Triangolo del
Commercio", struttura economica molto redditizia. Le potenze europee infatti
producevano tessuti, armi e cianfrusaglie da inviare in Africa; qui venivano scambiate con
"merce umana" da inviare in America, attraverso i negrieri arabi e infine,
dallAmerica,
arrivavano di ritorno in Europa le materie prime, i prodotti agricoli e le risorse
minerarie. Perciò il triangolo portava un triplice guadagno allindustria europea:
venivano acquistati gli schiavi con prodotti fabbricati da aziende europee, schiavi che
venivano poi rivenduti ai coloni nelle Americhe, generando una fortissima rendita; infine
il frutto del lavoro da schiavi veniva commercializzato in Europa aumentando ancora una
volta il lucro. I guadagni ottenuti finanziarono la Rivoluzione Industriale che determinò
la ricchezza ed il potere dellEuropa.
Finita lepoca della schiavitù la storia non cambia di molto: nei vari paesi
latinoamericani si forma la classe operaia dedita alla costruzione di ferrovie, strade e
porti per facilitare lesportazione di prodotti agricoli e minerari. Il sistema
economico non si fonda più sulla schiavitù legalizzata ma sullo sfruttamento dei
lavoratori, sottoposti a
condizioni di lavoro disumane, senza alcuna attenzione ai problemi della salute, della
famiglia, del riposo. Le multinazionali di oggi sostituiscono le compagnie commerciali
coloniali ma lobiettivo resta lo stesso, quello cioè di sfruttare al massimo la
terra e la gente per realizzare il credo a cui si è inginocchiato tutto il sistema
economico
imperante: il profitto. Costi quel che costi.
Facciamo così un salto e giungiamo a tempi più recenti, nella seconda metà del XX
secolo. Il sistema economico vigente ha portato ineluttabilmente a confermare quanto
profeticamente affermato da Papa Paolo VI nella Populorum Progressio: "i poveri
restano ognora poveri, mentre i ricchi diventano sempre più ricchi". Se possibile,
questa frase dovrebbe purtroppo essere peggiorata ancora di più: i poveri diventano
sempre più poveri. Nel 1950 i paesi ricchi avevano trenta volte più potere economico di
quelli poveri, nel1990 erano già a sessanta volte ed
oggi i ricchi hanno settantacinque volte più potere economico rispetto ai poveri. Per
questo ora più di 80 paesi hanno un reddito per persona inferiore a quello di dieci anni
fa. È questa la globalizzazione? E questo il neoliberismo, le libertà? Libertà per chi
e per cosa?
Quando si affronta il tema del debito estero, nella gente sorgono spontaneamente alcune
domande: il neoliberismo cosa centra? sono i paesi poveri scialacquatori e incapaci
di gestire le loro pur grandi ricchezze; oppure: perché hanno mantenuto al potere per
anni delle classi dirigenti corrotte che li hanno impoveriti sempre più? O ancora,
perché al posto di fare la siesta tutto il giorno non lavorano e pagano questo benedetto
debito estero?
E poi: i debiti contratti vanno pagati, è una questione di giustizia e non di
oppressione; oppure: se noi pagassimo i loro debiti oggi, domani sarebbero ancora
indebitati e quindi non ne vale la pena; o ancora: visti i pessimi risultati nonostante
tutti i soldi che già hanno ricevuto, che speranze ci sono che migliorino almeno un poco
il loro tenore di vita?
Sono domande almeno in parte legittime, alle quali tenteremo di dare qualche risposta
andando avanti, se a Dio piacerà.
Cosa possiamo fare?
Informarci. È un dovere sacrosanto. Come, visto che tanta stampa si guarda bene dal
raccontarci certe cose?
Suggeriamo labbonamento ad alcune riviste missionarie: eccole.
- per i più piccoli: Il ponte doro, mensile delle Pontificie Opere Missionarie. La
quota di abbonamento per il 2000 ammontava a £. 15.000.
ccp 34280008 intestato a Il Ponte doro, via Propaganda, 1c 00187 Roma.
- per i ragazzi (medie) Piemme, mensile dei padri Comboniani; molto vivace. Quota 2000 £
30.000 - ccp 202374, intestato a Collegio Missioni africane -ufficio abbonamenti - vicolo
Pozzo, 1 - 37129 Verona (specificare il titolo della rivista)
- per adolescenti e giovani: I.M. - mensile del PIME, molto vivace.
Quota 2000 £. 35.000. ccp 242206 intest. a Pontificio Istituto Missioni Estere via
Monterosa, 81 - 20149 Milano (specificare la causale.)
- per tutta la famiglia: Missioni Consolata, quota 2000 £ 35.000 ccp 209106
intest. a Missioni Consolata, Corso Ferucci, 14 - 10138 Torino (specificare causale)
- per adulti: Mondo e Missione, tra le più autorevoli. Quota 2000 £ 40.000, il resto
come I.M., specificando la causale.
Eredità del Giubileo 2
"Nessuno tocchi Caino":
no alla pena di morte
La prima edizione (1992) del Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC), al par. 2266,
riguardo alla pena di morte, si esprimeva in senso possibilista, ma solo "in caso di
estrema gravità". Lenciclica Evangelium vitae (1994) ha spinto ad una presa di
posizione più decisa.
Nella seconda edizione del CCC (1997), la pena di morte viene praticamente esclusa.
Numerosi sono stati gli interventi, in prima persona, del Papa, per chiedere a capi di
Stato o governatori che non venisse eseguita questa o quellaltra esecuzione
capitale. In varie circostanze, egli ha levato la voce per formare le coscienze alla
inaccettabilità di questa pratica barbara. "Vi chiedo di opporvi alla pena di morte,
che è crudele e non
necessaria. La società moderna ha altri mezzi per proteggersi dai criminali, senza
togliere loro definitivamente la possibilità di cambiare": in questi termini egli si
rivolse agli americani del Missouri, a St. Louis.
In vista della celebrazione del Giubileo, il santo padre chiese che venisse attuata una
moratoria di tutte le esecuzioni capitali. Così come lo presenta la Bibbia, il Giubileo
"doveva servire al ripristino della giustizia sociale" (TMA 13): superamento di
situazioni di violenza, ingiustizia, sopruso. Quale sopruso è più grande di quello di
togliere
la vita ad un essere umano? A maggior ragione se innocente e indifeso: per questo la
Chiesa lotta contro laborto. Ma se nessuno ha diritto di togliere la vita ad altri,
ciò vale anche nei confronti di chi di questo delitto si è macchiato.
Sappiamo che vari appelli del papa, come della comunità internazionale, sono stati
ignorati e le esecuzioni programmate hanno spesso avuto luogo, comunque.
Ma lanelito ad una autentica giustizia che lanno del Giubileo dovrebbe averci
messo nel cuore, ci spinge a continuare limpegno nella linea indicata dal recente
Magistero della Chiesa. Il primo compito che ne consegue è quello di formarci una chiara
coscienza riguardo a questo tema. Possiamo farlo, in parte, leggendo qualche dato su
questo argomento. Si tratta di rilevazioni pubblicate recentemente in La pena di morte nel
mondo. Rapporto 2000, a cura dellassociazione "Nessuno tocchi Caino" e
riprese dallautorevole rivista "La civiltà Cattolica", edita dai Gesuiti,
nel numero 3616 del 17-2 u.s.
Tra le varie notizie che vengono date, cè quella secondo cui lItalia ha
continuato a mantenere un ruolo di guida nelliniziativa internazionale contro la
pena di morte, con iniziative parlamentari, diplomatiche, associative (la già citata
"Nessuno tocchi Caino", parafrasi di Gen. 4, 15).
Va aggiunto, mi pare, che anche le varie forze politiche del nostro Paese, in modo più o
meno esplicito, hanno preso le distanze dalla pena capitale: essa, per es. e per quanto ne
so, da nessuno viene demagogicamente cavalcata come argomento per ricevere voti.
Mi pare significativo aggiungere anche quanto in molti abbiamo appreso dalla stampa o dai
telegiornali: la recente mancata elezione di un italiano nel Consiglio di Sicurezza
dellONU, secondo il nostro ambasciatore in quella sede, è dovuta a manovre degli
USA che, in questo modo, ci hanno fatto pagare il nostro recente impegno e i nostri
appelli
al blocco dellesecuzione capitale di alcuni condannati in quel Paese.
Si è trattato di pressioni che da quelle parti non sono state gradite.
La già citata rivista continua affermando che lopinione pubblica europea sembra
orientarsi sempre più verso labolizione di tale pena.
Per es., in Francia si è registrata per la prima volta nel 99 una seppur risicata
maggioranza abolizionista (50% contro 48%); quattro anni prima era a favore della pena di
morte ancora il 55% dei francesi.
I Paesi che mantengono la pena di morte sono 75, ormai una minoranza rispetto ai 189 Paesi
membri dellONU, dice il Rapporto di "Nessuno tocchi Caino". La rivista dei
Gesuiti però osserva che queste cifre non devono ingannare. Essa nota infatti che tra i
Paesi che mantengono la pena capitale figurano tutti i Paesi più popolosi del mondo:
Cina,
India, Stati Uniti, Indonesia, Giappone, Bangladesh, Pakistan, Nigeria, Filippine,
Thailandia, Iran, Iraq, Myanmar, Egitto, Congo (Rep. Democratica), Etiopia, Tanzania ecc.,
che riuniscono più di due terzi degli abitanti della Terra.
Amnesty International informa che, nel99, la situazione sul fronte delle esecuzioni
è migliorata (si fa per dire): si sono avute 1.813 esecuzioni in 31 Paesi e sono state
emesse 3.857 condanne a morte in 63 Paesi. La quasi totalità delle esecuzioni si sono
verificate in cinque Paesi: Cina (1.077), Iran (163), Arabia Saudita (103), Repubblica
Democratica del Congo (100), Stati Uniti (98). Ma i dati sono certamente inesatti per
difetto. Secondo il Rapporto infatti in Iran ci sono state almeno 600 esecuzioni e in Iraq
almeno 777. A Cuba si sono avute 12 esecuzioni nei primi cinque mesi del 1999, ma questo
non vuol dire che per il resto dellanno esse non siano continuate; significa
soltanto che la loro attuazione non viene più comunicata, per timore delle reazioni
internazionali e dellopinione pubblica.
La rivista osserva come il fatto che molti Paesi tengano segrete le informazioni relative
alle esecuzioni è un segno che "giustiziare" i propri cittadini non viene più
ritenuto, come in - passato, un comportamento di cui andare fieri. E anche questo è
meglio che niente.
Ci sono Stati che comminano condanne a morte per omicidio, altri anche per traffico di
droga (in Iran) o per contrabbando, come in Cina.
Questultimo Paese da solo esegue più condanne a morte di tutti gli altri Paesi
messi insieme. Tra il 1990 e il 1998 si calcola che vi siano state emesse circa 23.400
condanne a morte, delle quali 16.600 eseguite.
Secondo Amnesty International, si tratta di condanne emesse al termine di - processi
chiaramente iniqui. In Arabia Saudita, il numero di esecuzioni è aumentato
nellultimo anno, passando dalle 29 del 1998 alle 103 del 1999, tra cui quelle di 4
donne e di 39 stranieri. Anche in Afghanistan lapplicazione rigida della legge
islamica ha portato a un
aumento delle esecuzioni, accompagnate spesso da modalità spettacolari e da mutilazioni.
Negli Stati Uniti, come è noto, ambedue i candidati alla Casa Bianca si sono dichiarati
favorevoli alla pena di morte. Nel 1999 le esecuzioni sono state 98, trenta in più
rispetto allanno precedente: è il numero più alto dal 1951. Delle 98 esecuzioni,
35 sono avvenute in Texas, che, da solo, ne ha compiute 199 delle 600 effettuate in tutti
gli Stati Uniti da quando, nel 1976, la Corte Suprema ristabilì la pena di morte.
Il caso del Texas che ci fornisce spunti di ripensamento: proprio la situazione di quello
Stato impedisce di provare lutilità della pena di morte come deterrente contro il
crimine. Esso è sempre e comunque lo Stato con uno dei più alti tassi di omicidi degli
USA, nonostante le tante esecuzioni capitali.
Altro motivo, molto grave di riflessione: dal 1973 sono 84 le persone condannate a morte e
poi liberate perché riconosciute innocenti. Nel 1999 i casi sono stati 8. Dal 1900 al
1985, 350 condannati a morte sono risultati poi innocenti; di questi 23 erano stati
giustiziati. Nel 1999 14 Stati hanno presentato proposte di legge abolizioniste o di
moratoria, motivandole sempre con lalto numero di errori giudiziari.
È possibile continuare a rischiare la vita di innocenti? Coloro che, ancora ogni tanto,
invocano da noi la re-introduzione della pena di morte, sono disposti a pagare questo
prezzo e a correre questo rischio?
Se fosse una persona cara, anche se effettivamente colpevole, a dover subire tale
condanna, continueremmo a pensarla così? E se, per di più, fosse innocente?
a cura di don Giovanni
Lanno del Giubileo ci invitava a concentrare la nostra attenzione
sullEucaristia: cerchiamo di raccogliere anche questa eredità. Lo facciamo
attraverso il contributo di due preghiere pensate come ringraziamento alla Comunione, ma
utilizzabili anche per una visita allEucaristia o per ladorazione che avremo
modo di offrire al Signore
nel periodo delle Quarantore.
Mistero della Passione
Signore Gesù, immolato sullaltare,
nella comunione tu vieni in me, come vittima del tuo sacrificio di amore, che nella Messa
rinnovi per noi e per tutti.
Vieni in me, perché vuoi trascinarmi con te sulla via del dono, anche quando costa, vuoi
darmi la forza di portare la croce, come tu lhai portata con lo stesso slancio
generoso.
Tu conosci la mia debolezza e la mia viltà di fronte alla sofferenza, perciò vieni a
portarmi in dono il tuo coraggio.
Dopo averti ricevuto in me, io so che non sarò più solo ad affrontare le difficoltà e
le prove: saremo in due a portare la croce, tu ne prenderai la parte più pesante e anzi
porterai me stesso per impedirmi di venir meno per via. Avrò sempre il conforto della tua
presenza; essa farà penetrare la gioia anche negli sforzi più penosi, la dolcezza nei
compiti più duri, lattrattiva nei lavori meno attraenti.
Dal momento che dimori in me, mi farai superare tutte le ripugnanze al sacrificio, e
sosterrai il mio ardore attraverso tutte le contrarietà e le stanchezze. Volentieri
unirò ai tuoi abbassamenti di crocifisso le mie umili azioni e il mio nascondimento.
Mistero della Risurrezione
Signore pieno di vita,
per mezzo di questa comunione, tu vieni a stabilire in me il mistero permanente della tua
Resurrezione.
È la tua vita trionfante di Risorto che lEucaristia porta in me. Fa morire in
me tutto ciò che è egoismo e peccato, in modo tale che al loro posto possa scaturire una
vita damore e di santità. Prendimi nella grande luce di Pasqua, luce più forte di
tutte le tenebre.
Poiché, uscendo definitivamente dal sepolcro, tu hai sostituito il nostro vecchio mondo
con un mondo nuovo, fa di me una nuova creatura, luomo nuovo fatto a tua
somiglianza.
Fa che questa comunione porti un rinnovamento in tutta la mia esistenza! Siano come nuovi
i miei affetti, i miei pensieri, la mia volontà! Dammi forze nuove, lardore e il
coraggio del tuo santo Spirito per essere testimone del tuo amore. Immergimi
nellentusiasmo della tua vita nuova, larga, aperta, dilatata.
Te ne prego, Signore: fa nel mio cuore e nel mio spirito, come una nuova creazione,
di risuscitare il mio essere così che ne scaturisca nuovo fervore!
(Cfr. Jean Galot, Preghiere dopo la Comunione, Sorrento, 1976)
vita parrocchiale
Il rendimento economico della Parrocchia
per lanno 2000 e quello dei 25 anni
di attività del Parroco Luigi Corrini
Anche questanno il Parroco Monsignor Luigi Corrini ha ritenuto opportuno presentare
il rendiconto riepilogativo di 25 anni di attività pastorale in Verolanuova che qui di
seguito viene riassunto:
Gestione ordinaria |
|||
Entrate |
Uscite |
Disavanzo |
Avanzo |
L. 3.391.051.211 | L. 3.636.903.863 | L. 245.852.652 | - |
Gestione "LAngelo di Verola" |
|||
L. 744.625.468 | L. 727.978.864 | - | L. 16.646.604 |
Gestioni speciali: |
|||
L. 85.482.268 | L. 150.104.103 | L. 64.621.835 | - |
Investimenti Patrimonio e Beni Artistici |
|||
L. 5.439.808.894 | L. 5.813.432.841 | L. 373.623.947 | - |
Accantonamenti (finalizzati dai donatori per i restauri da eseguire in Basilica) |
|||
L. 731.713.211 | L. 731.713.211 | - | - |
Totale gestione ordinaria e straordinaria dall1-1-1976 al 31-12-2000 |
|||
L. 10.392.681.052 | L. 11.060.132.882 | L. 667.451.830 | - |
I dati presentati mettono in risalto due fatti incontestabili: la grande mole di lavoro fatto dalla Parrocchia e la straordinaria generosità e lamore dei verolesi per il loro patrimonio artistico religioso.
I dati evidenziano anche un disavanzo di L. 667.451.830 di cui L. 245.852.652 per la parte ordinaria che preoccupano il Parroco, desideroso di non lasciare debiti, in parte
corrente, al suo successore.
Laumento del disavanzo è dovuto al completamento del restauro del tetto della
Disciplina, lavoro indilazionabile per la salvaguardia del monumento.
Tutti gli altri lavori, restauro Cappella dei Conti, impianto di riscaldamento della
sagrestia e messa a norma dellimpianto di illuminazione, sono stati realizzati
grazie al finanziamento di generosissimi verolesi ai quali vanno i nostri più sentiti
ringraziamenti.
Già lo scorso anno, il Consiglio per gli Affari Economici aveva sottolineato il calo
delle oblazioni per la gestione corrente a fronte dellaumento delle spese che una Parrocchia vivace spiritualmente e socialmente e attenta alle necessità dei fedeli deve affrontare.
Il Consiglio per gli Affari Economici, pur in presenza di due donazioni straordinariamente
generose da parte di tre verolesi esclusivamente vincolate al restauro del presbiterio e della Cappella del S.S. Sacramento, invita tutti a sostenere con generosità le molteplici attività della Parrocchia.
Il Consiglio per gli Affari Economici ha poi approvato il rendiconto economico per
lanno 2000.
Le entrate per la parte ordinaria e straordinaria comprese le offerte finalizzate dai
donatori per i restauri da eseguire in Basilica, sono state pari a L. 1.314.753.285 (L.
586.070.229 nel 1999) e le uscite, compreso laccantonamento delle offerte
finalizzate per i restauri da eseguire in Basilica, sono state pari a L. 1.465.884.088 (L.
795.508.815
nel 1999).
Il disavanzo è stato quindi di L. 151.130.803 che sommato al disavanzo al 31/12/1999 di
L. 516.321.027 risulta di L. 667.451.830, come da conto economico generale relativo ai 25
anni di gestione.
Il Consiglio per gli Affari Economici, nel presentare il rendiconto economico
allattenzione dei Parrocchiani, informa che pubblicherà come lanno scorso,
ogni tre mesi, laggiornamento della situazione finanziaria generale mentre
continuerà normalmente la pubblicazione mensile delle varie offerte.
Per il Consiglio Affari Economici
prof. Alberto Rossini
Restauri della
Basilica
e benefattori insigni
Come annunciato dallAngelo di Verola sono iniziati i lavori di restauro della
Cappella della Pietà perché al Lions della Bassa che ha finanziato il restauro del
dipinto: "Il Compianto su Cristo" di Andrea Mainardi si è aggiunto un generoso
benefattore che si è fatto carico del resto della spesa pari a L. 55.000.000.
LAngelo di Verola ha anche il piacere di informare la comunità parrocchiale che il
Parroco Don Luigi ha ricevuto due straordinarie donazioni finalizzate esclusivamente al
restauro degli affreschi, dei dipinti e delle soase della Basilica, la prima di L.
100.000.000 da L. e P., sposi esemplari, appassionati cultori dellarte e in
particolare
delle opere della Basilica ai quali vanno i più sentiti ringraziamenti da parte di Don
Luigi, del Consiglio per gli Affari Economici e dellintera comunità parrocchiale;
la seconda di L. 863.172.211 da parte della Signorina Rina Farina, deceduta recentemente.
Forse non tutti ricordano la signorina Rina Farina, i lunghi anni di malattia lhanno
costretta ad una vita ritirata; noi amiamo ricordarla invece nel pieno della sua vivace ed
esplosiva vitalità: cordiale e socievole con tutti e con Rina non possiamo non ricordare
il fratello Gino, lamico di tutti.
La generosità della signorina Rina Farina che nel riserbo più assoluto ha voluto
testimoniare il suo amore per la sua chiesa e i suoi capolavori, deve essere conosciuto
dalla famiglia parrocchiale.
La generosità dei Verolesi è nota e si manifesta in forme diverse tutte ugualmente
meritevoli.
Il Consiglio per gli Affari Economici si permette di additare ad esempio questi
straordinari benefattori.
per il Consiglio Affari Economici
Prof. Alberto Rossini
Centro di Ascolto
vissuto il 12 marzo 2001
"Erano assidui e concordi nella preghiera"
Ringraziamo un Centro di Ascolto della Diaconia Crocifisso per la sintesi
dellincontro che ci ha inviato.
"Mai come in questa serata, si è vissuta una viva e completa partecipazione nel
nostro centro di ascolto perché il tema trattato: "Eran assidui e concordi nella
Preghiera", ha interessato tutti e tutti hanno ritenuto di affermare che pregare è
proprio una loro esigenza interiore e sentita.
Pregare e ascoltare la Parola di Dio è veramente mettersi in relazione con Lui che è
nostro Padre, che ci vuol bene e affettuosamente ci accoglie e perdona le nostre mancanze.
Non vi è gioia più grande di questa che il sentirci amati, perdonati e confortati da
nostro Signore.
Tutti ancora una volta concordano che pregare è bello, che bisogna pregare non solo per
noi stessi ma gli uni per gli altri, per edificarci reciprocamente e perché la Parola del
Signore continui a propagarsi. Cè chi afferma di rediligere la preghiera fatta di
silenzio, di ascolto, perché, dice, chi prega in noi è lo Spirito.
Pregare è anche contemplare il volto di Dio, dire sì alla Sua volontà di salvezza nel
nostro quotidiano. Egli opera in noi, ci impegna e ci conduce per il cammino della vita.
È però inconcepibile la preghiera senza un serio impegno di vita cristiana. Solo nella
preghiera si può affinare lo sguardo al punto di riconoscere Dio in ogni situazione,
lanteporre il suo volere ad ogni nostro interesse col dono di noi stessi, dono agli
altri che è dono a Lui".
Da un altro Centro di Ascolto ci perviene questa piccola riflessione che ci aiuta a capire
limportanza dellesperienza che stiamo vivendo, la novità positiva che può
entrare nelle nostre famiglie. Infatti una moglie, a proposito della preghiera dice:
"Prego offrendo a Dio il mio lavoro di ogni giorno. Mio marito prega con i bambini
mentre li porta a
scuola. Io non so pregare, ma oggi ho capito qualche cosa di più rispetto alla preghiera,
per questo cercherò di migliorare.
Rispondiamoci con il Catechismo
Ringraziamo il Signore per tutte queste grazie, e sicuri del Suo aiuto continuiamo il
nostro cammino. Per ora cerchiamo di capire più in profondità alcune invocazioni che
rivolgiamo a Dio quando preghiamo come Gesù ci ha insegnato nel Padre Nostro, lasciamoci
aiutare dal Catechismo della Chiesa Cattolica.
Cosa significa chiedere: "Dacci oggi il nostro pane quotidiano"?
Con il Verbo "Dacci", esprimiamo, in comunione con i nostri fratelli, la nostra
fiducia di figli verso il Padre Nostro celeste. "Il nostro pane" significa il
nutrimento terreno necessario per il sostentamento, ma indica pure il Pane di Vita: la
Parola di Dio e il Corpo di Cristo. Se non ci cibiamo della Parola di Dio e
dellEucaristia, non possiamo dirci discepoli di Cristo. (v. CCC dal n. 2828 al
2838).
Cosa significa chiedere "Non ci indurre in tentazione"? Con questa espressione
chiediamo a Dio che non ci permetta di prendere la strada sbagliata che conduce al
peccato. Con questa richiesta chiediamo lo Spirito di discernimento che ci aiuti a capire
nella vita le scelte giuste da fare, la Forza per poterle fare, la Grazia della vigilanza
e della perseveranza finale (v. CCC dal n. 2846 al 2849).
Fatti di Vangelo
Qualcuno deve pur iniziare
Dobbiamo capire quello che chiediamo al Signore nella nostra preghiera, ma soprattutto
quando preghiamo dobbiamo sostenere le nostre parole, oltre che dallintelligenza,
soprattutto dalla fiducia nel Signore.
Pregare con la consapevolezza che il Signore ci è sempre vicino come un padre, e poiché
ci fidiamo di Lui ogni momento vogliamo viverlo con Lui, anche i più difficili della
nostra vita... E allora la preghiera diventa
vita, come è capitato a Simonetta e a Luciano.
Simonetta, Luciano, Laura: la preghiera è vita
Simonetta e Luciano una bella coppia, aperta alla vita, desiderosa di vivere il Vangelo.
Quattro figli: una sera di gennaio, Laura la bambina più piccola, di appena due anni,
inavvertitamente tocca la corrente e prende una
fortissima scossa. Simonetta racconta... Appena accorta del fatto la portiamo
allospedale, dove dopo i primi tentativi, mi viene detto che la bambina è senza
vita.
Ho sentito spezzarsi qualche cosa in me, come se mi portasse via una parte della mia
persona.
Luciano continua... Simonetta se nè stata per tre ore con la bambina in braccio
allobitorio. Insieme a me, la coccolavamo, le davamo baci e carezze.
Se mi guardavo indietro, prosegue Elisabetta, vedevo un baratro, il dolore era enorme.
Nella stanza intanto veniva gente: commossa, pregava in silenzio. Si è creato un clima
diverso, che quasi mi ha portato ad una atmosfera di pace. Sia io che Luciano, spezzati
dal dolore, non riuscivamo a pregare allinizio. Poi, lentamente, grazie a quella
folla di parenti e di amici, le parole del rosario si sono fatte strada nel nostro cuore.
Piano, piano, siamo riusciti, in silenzio, ognuno ad accettare la scomparsa di Laura: la
sentivamo viva, in unaltra dimensione. Era un dolore assurdo, racconta Luciano, mi
pareva insopportabile, stavo male fisicamente, però non mi sono disperato,
perché mi trovavo sollevato dallamore di Dio attraverso i tanti che mi stavano
vicino: una preghiera sgorgata inaspettatamente dentro ciascuno di noi.
Quando siamo tornati a casa abbiamo trovato tante persone: un amico era venuto a preparare
la cena agli altri figli, unamica era venuta a sostenere Simonetta, pregare con lei,
farle sapere quanto le voleva bene. Ci siamo sentiti avvolgere dallamore di questa
gente, portati in braccio: una forza inaspettata ci ha preso.
I giorni poi che precedono il funerale sono stati intensi. In casa, cera un via vai
di gente: sono passati in tanti, a piangere, soprattutto a pregare. Cè chi ne ha
approfittato per riconciliarsi con Dio. Tutto questo, non dava fastidio, anzi creava una
atmosfera in cui la sofferenza che ci univa ci faceva diventare ununica famiglia: in
questo clima, insieme abbiamo preparato la Messa...
Poi, dopo, si ricomincia. Abituata alla compagnia di Laura, racconta Simonetta, i primi
giorni avevo paura di rimanere sola a casa. Una mattina in cui mi sentivo particolarmente
distrutta e il vuoto mi pesava terribilmente, squilla il telefono. È Titti,
unamica, che dal tono della mia voce intuisce il momento difficile. Mi suggerisce di
pregare.
Lo faccio, man mano torna un po di serenità, che mi impedisce di chiudermi in me
stessa, come la ferita di Laura mi porterebbe a fare, e mi apre al dolore degli altri...
Ora sentiamo che Laura è in cielo, che si dà da fare per noi. Prima, quando i bambini
dicevano le preghiere erano distratti, adesso sappiamo che lei è il nostro angelo
custode.
I Centri di Ascolto in aprile non si riuniranno
Queste invece le occasioni, nel tempo Quaresimale, che ci permetteranno di essere
uniti nel nome del Signore:
giovedì 29 marzo: Via Crucis diaconia Sacro Cuore
venerdì 30 marzo: Via Crucis diaconia S. Antonio
lunedì 2 aprile: Via Crucis diaconia S. Anna
martedì 3 aprile: Via Crucis diaconia S. Rocco
mercoledì 4 aprile: Via Crucis diaconia Crocifisso
giovedì 5 aprile: Via Crucis diaconia M. Caravaggio
venerdì 6 aprile: Via Crucis diaconia S. Donnino
mercoledì 11 aprile: Via Crucis diaconia S. Lorenzo,
proposta a tutta la comunità parrocchiale
Ricordiamo che durante le Quarantore
i Centri di Ascolto animeranno lAdorazione Eucaristica nei giorni di lunedì 9 e
martedì 10 aprile, in queste fasce orarie:
dalle ore 12.00 alle ore 12.30
dalle ore 12.30 alle ore 13.00
dalle ore 13.00 alle ore 13.30
dalle ore 13.30 alle ore 14.00
date la vostra disponibilità... ...e poi tutta la settimana Santa!
Dalla
Scuola di Vita Familiare
In arrivo il "Convegno Nazionale"
LIstituto "Pro Familia" di Brescia organizza per i prossimi giorni: 28 -
29 - 30 aprile e 1° maggio, il "Convegno nazionale" di tutte le Scuole di Vita
Familiare con partenza il 28 alle 6.15 e arrivo a Seiano di Vico Equense, in albergo, alle
20 circa.
Il 29 ci sarà la visita di Napoli e Pompei, il 30 sarà giornata di riflessione animata
dal prof. Gigi Avanti che tratterà il tema: "Con gli occhi dentro al cielo".
Il 1° maggio partenza per la visita dellabbazia di Montecassino, infine ritorno a
Verolanuova con arrivo previsto alle 22.15 circa.
Le prenotazioni dovranno essere effettuate presso gli animatori il più presto possibile.
Ragazzi... andiamo?
Gli animatori
Comitato per il Beato
don Arcangelo Tadini
Il 13 febbraio u.s. si è costituito, in Verolanuova, il Comitato per onorare il Beato don
Arcangelo Tadini, con sede in via Semenza 14, avente lo scopo di realizzare la conoscenza
delle virtù morali e spirituali del Beato e della sua azione in campo religioso e sociale
mediante la fondazione della "Congregazione delle Suore Operaie della
Santa Casa di Nazareth", nonché lattuazione di iniziative volte alla
valorizzazione della figura del Beato con particolare riferimento alla realizzazione di
una statua del Beato in ricordo dellamato concittadino verolese. Il Comitato si
avvarrà delle quote ordinarie dei soci, per le spese correnti e delle entrate derivanti
da eventuali lasciti e
donazioni per la statua del Beato. Auspicando che il Comitato possa raggiungere i suoi
fini mediante laiuto degli offerenti si formulano i migliori auguri.
Versamenti sul C/C 4965 del Banco di Brescia - Filiale di Verolanuova 2 intestato a
"Comitato per il Beato Arcangelo Tadini".
Dalla San Vincenzo
Consapevoli che le Conferenze di San Vincenzo De Paoli, malgrado siano presenti in
molte parti del mondo ed offrano un aiuto validissimo nel campo della Carità, siano
ancora troppo poco conosciute, la Conferenza di Verolanuova offre ai lettori de
"LAngelo" lo scritto di una studentessa bresciana.
Da qualche anno, alcuni insegnanti accompagnano gli studenti dellIstituto
Professionale per i Servizi Sociali e Commerciali "Pietro Staffa" della nostra
città, a visitare le strutture assistenziali della San Vincenzo De Paoli e
precisamente il Dormitorio e Casa Ozanam.
La studentessa scrive: "Barboni, extracomunitari, alcolisti, ex-tossicodipendenti...,
sono loro i soggetti "scomodi", rifiutati da tutto e da tutti, che a fine
giornata vanno alla ricerca di un pasto caldo e di un letto. Li troviamo agli angoli delle
strade, li osserviamo per un attimo e poi, con imbarazzo o solo per indifferenza, giriamo
lo
sguardo altrove e rispondiamo al cellulare. Loro, gli indigenti del nostro tempo, del
"cellu" non sanno che farsene e si trovano ad affrontare problemi molto più
normali e importanti, legati alla quotidianità. Anche nella nostra città non mancano
questi soggetti, ma per fortuna non mancano neanche i centri pronti a dare loro un aiuto:
uno in particolare, il Centro di accoglienza notturna Dormitorio San Vincenzo, una
struttura che si regge sul volontariato, situato nel centro di Brescia, che da anni ospita
ogni sera questa gente con lo scopo di dare accoglienza e calore ai disagiati ospiti.
Con la nostra classe, la 2aB dellIstituto professionale Pietro Staffa, ci siamo
recati in visita a questo centro di accoglienza. Abituata a vivere tra mille comodità,
ammetto che la prima impressione che ne ho ricavato, è stata di "unatmosfera
triste", pur trovandomi in un ambiente pulito e luminoso. Dopo questo primo contatto,
ed una
valutazione più approfondita mi sono resa conto che il Dormitorio San Vincenzo con la sua
mensa, le sue stanzette, semplici, essenziali ma dignitose, rappresentano per molti ospiti
un punto di riferimento dove trovare, oltre al puro vitto e alloggio un contatto umano, un
appiglio che serve a tenere viva la speranza in un futuro migliore.
Questo è il volto triste ma caritatevole di una realtà della quale si conosce poco e si
cerca di parlarne ancora meno, forse per ipocrisia o forse per paura".
Michela Botter
Al Circolo ACLI di Verolanuova è iniziata la campagna tesseramento
Il costo della tessera è di Lire 30.000. Essere iscritti allACLI significa poter
ricevere assistenza in merito ai bisogni di tipo sociale e previdenziale tramite numerosi
servizi proposti: sconti nellassistenza alla compilazione delle dichiarazione dei
redditi, consulenza previdenziale mediante il patronato, consorzio ACLI lavoro, lega
consumatori, centro turistico ACLI, e Sicet per i problemi della casa e del territorio. E
per ultimo lomaggio di cinque caffè offerti
dal bar del Circolo. Il giorno del patronato Sociale è sempre il giovedì mattina dalle
ore 8.30 alle 12.30 per il disbrigo delle pratiche pensionistiche o per la compilazione
dei vari modelli di denuncia dei redditi o fiscale ma anche solo per chiedere informazioni
inerenti alle varie iniziative dei Circoli provinciali.
Alle ACLI di via Dante, 13 (tel. 030932174) è sempre disponibile una stanza capiente di
circa 50 posti a sedere da utilizzare a scopo riunioni condominiali o altro, basta
telefonare per tempo al gestore del bar del Circolo.
Eccezionali convenzioni per il tesseramento 2001
Le ACLI di Brescia anche questo anno hanno stipulato una serie di convenzioni con diversi
esercizi commerciali e realtà associative che vanno a vantaggio dei Soci Aclisti. Alle
convenzioni si accede semplicemente mostrando la propria tessera alla cassa prima del
pagamento. Per informazioni più dettagliate basta telefonare allo 0302294012 e chiedere
della sig.ra Mina.
Iscriversi significa anche sostenere una associazione che promuove la solidarietà per
costruire una qualità del lavoro e del vivere civile ispirati alla giustizia.
Le ACLI viaggiano in rete
Sul Web, lampio panorama delle attività e delle opportunità delle ACLI Bresciane
con un sito Internet particolarmente dedicato al dialogo e ai vari servizi, è nato il
sito "ACLIBRESCIANE.IT" in cui lassociazione
provinciale presenta a tutti lampio orizzonte delle sue attività da quelle
tipicamente associative e di patronato a quelle del CAF, alla società di servizi che
allarga ulteriormente le sue iniziative. Sarà soprattutto un sito accogliente e
interattivo non solo di presentazione e di rappresentanza, ma soprattutto di dialogo e
servizio, cliccando sul
sito delle ACLI sarà possibile leggere in tempo reale le prese di posizione e di
comunicati stampa emessi sui temi di attualità: leggere e scaricare qualsiasi documento
inerente alle varie attività di altri Circoli provinciali. Sarà possibile anche
dialogare con lassistente ecclesiale, porre quesiti e ricevere risposte via e-mail e
accedere ai principali e significativi documenti della dottrina sociale della Chiesa. Ma
soprattutto si potrà avere dal Patronato laggiornamento delle norme previdenziali,
porre anche quesiti on-line e ricevere risposta, sarà possibile ancora scaricare
modulistiche e modelli pre-stampati per difendere e tutelare i propri diritti. Le
soluzioni tecniche adottate, decisamente davanguardia, hanno nello stesso tempo il
pregio di rendere interessante la visita del sito, con molti altri spazi informativi e
dare così allutente la possibilità di raggiungere tutti i soggetti associativi per
e-mail, anche per porre specifici e personalizzati quesiti. Il sito internet delle Acli
Bresciani è www.aclibresciane.it.
Il Presidente
Giuliano Baronio
La
Parrocchia di Verolanuova organizza
un viaggio-pellegrinaggio a
Loreto, nella Grecia Classica,
alle Meteore e da Padre Pio
8 gg. dal 1 all8 settembre 2001
Sabato, 1° settembre 2001: Verolanuova -Loreto-Motonave
Ritrovo dei Signori partecipanti in Piazza della Chiesa alle ore 5.45 e partenza alla
volta di Loreto con soste lungo il percorso; visita alla bella cittadina sorta intorno
alla Casa di Maria di Nazareth che secondo la tradizione vi sarebbe giunta miracolosamente
il 10 dicembre 1294.
Celebrazione della messa nel santuario. Il Santuario della Santa Casa, che sorse a
racchiuderla, è il risultato di interventi successivi, dal 1468, di alcuni dei maggiori
architetti del Rinascimento. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, prosieguo per Ancona,
disbrigo delle formalità doganali e imbarco alle ore 19.00, sistemazione in cabine a due
letti con servizi e partenza alle ore 20.30 (cena e pernottamento a bordo).
Domenica, 2 settembre 2001: Nave - Igoumenitsa - Kalambaka
Prima colazione e pranzo a bordo. Arrivo a Igoumenitsa alle ore 13.00, sbarco, incontro
con la guida e partenza per Kalambaka via Joannina.
Arrivo a Kalambaka in serata, sistemazione in hotel, s. messa, cena e pernottamento.
Lunedì, 3 settembre 2001: Kalambaka - Meteore - Delfi
Prima colazione in hotel, poi con la guida visita dei famosi e straordinari Monasteri
bizantini delle Meteore; pranzo in hotel; nel pomeriggio, partenza per Delfi con arrivo in
serata, sistemazione in hotel, s. messa, cena e pernottamento.
Martedì, 4 settembre 2001: Delfi - Atene
Prima colazione in hotel, poi con la guida visita della zona archeologica dominata dal
Grande Tempio di Apollo, dal Santuario di Atena Pronaia, dal Teatro, dallo Stadio e dalla
Fortezza di Filomelo.
Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, partenza per Atene con arrivo in serata,
sistemazione in hotel, cena e pernottamento.
Mercoledì, 5 settembre 2001: Atene
Prima colazione in hotel, poi intera giornata dedicata alla visita di Atene con la guida:
in mattinata, il Palazzo Reale, la Piazza della Costituzione, la Tomba del Milite Ignoto,
il Tempio di Zeus, lArco di Adriano, lUniversità, la Biblioteca Nazionale e
lAccademia Ellenica.
Pranzo. Nel pomeriggio, visita dellAcropoli e del Museo Archeologico Nazionale.
Rientro in hotel. Cena tipica con folclore alla Vecchia Stalla e pernottamento.
Giovedì, 6 settembre 2001: Atene - Corinto - Micene - Patrasso
Prima colazione in hotel, poi partenza per lArgolide; sosta a Corinto per ammirare
il famoso canale, poi prosieguo per Nauplia, Micene con visita della Cittadella, le Mura
Ciclopiche, la Porta dei Leoni e le Tombe reali. Pranzo in ristorante a Micene. Nel
pomeriggio, prosieguo per Patrasso, disbrigo delle formalità doganali, alle 19.00 imbarco
su
motonave e partenza per Bari alle 20.00 Cena e pernottamento a bordo;
Venerdì, 7 settembre 2001: Bari - San Giovanni Rotondo
Prima colazione a bordo; arrivo a Bari alle 8.00, disbrigo delle formalità doganali, poi
prosieguo per San Giovanni Rotondo, arrivo, sistemazione in hotel e pranzo. Nel
pomeriggio, visita del convento di Santa Maria delle Grazie in cui viveva padre Pio da
Pietrelcina poi partecipazione alla funzione religiosa; rientro in hotel, cena e
pernottamento.
Sabato, 8 settembre 2001: San Giovanni Rotondo - Verolanuova
Prima colazione in hotel, poi partenza per San Benedetto del Tronto; Pranzo in ristorante.
Nel pomeriggio, prosieguo per il rientro a Verolanuova previsto per le ore 21.30 circa.
La quota individuale di partecipazione è di L. 1.630.000
Supplemento camera singola L. 190.000
La quota comprende:
Viaggio A/R in pullman G.T.;
Passaggio in nave A/R-Ancona/Igoumenitsa - Patrasso/Bari;
Sistemazione in cabine a due letti con servizi privati;
Sistemazione in ottimi hotel;
Trattamento di pensione completa e pranzi come da programma;
Bevande 1/4 di vino e 1/2 di acqua minerale ai pasti;
Escursioni come da programma;
Guida come da programma per tutto il tour;
Assicurazione Europe Assistance;
Organizzazione tecnica dellAliantour.
La quota non comprende:
Ingressi;
Le bevande sulle motonavi sia allandata che al ritorno;
Tutto quanto non espressamente indicato alla voce "comprende".
N.B. La carta didentità deve essere valida per lespatrio.
Sulla nave occorre tenere a disposizione un piccolo bagaglio per la notte in quanto il
resto rimane nel bagagliaio del pullman.
Le iscrizioni si ricevono presso "Calzature Geroldi" tel. 030931129
entro il 30 aprile 2001 versando un acconto di L. 330.000 e il saldo entro il 29 luglio
2001.
dagli oratori
Siamo cresciuti in famiglia!
Ordre maronite mariamite
Collège Sainte Rita
Abbiamo un amico in più! Attraverso la Caritas bresciana, il nostro Oratorio ha adottato
a distanza un bambino del Libano.
Si chiama Joe Antoine Elias, è nato ad Autélias il 16 gennaio 1992 e risiede a Dbayeh -
Haret - el Belhaneh (Libano). Attualmente si trova presso il "Collège Santa
Rita" gestito da religiosi della Chiesa Maronita libanese.
Abbiamo la sua foto: è il volto delizioso e ridente di un bambino povero. Gli vogliamo
già bene e pregheremo per lui e per tutti i cristiani del Libano.
Progetto Educativo
dellOratorio: rileggiamolo
Per guardare avanti
Oltre il Progetto
Educativo
di don Giovanni
Riprendiamo da dove eravamo giunti lo scorso mese. Avevo concluso, a pag. 30, parlando di
uninsufficienza nei principi di base del nostro Progetto Educativo
dellOratorio. Ciò non significa che il Progetto non abbia più ragione di essere:
esso conserva la sua validità ed è, salvo la carenza di cui sto parlando, completo nelle
realtà a cui fa
riferimento: magari si riuscisse ad attuarlo in tutto quanto esso propone! Tuttavia,
rimane necessario andare oltre il PEO, oltre i muri, oltre le cerchie consuete, oltre le
iniziative di sempre.
Affermavo che lacquisizione del concetto di accoglienza non selettiva - a patto che
comportamento e linguaggio siano consoni allambiente - costituì un passo avanti. La
constatazione dellinsufficienza dellattuale azione di accoglienza garantita
nel nostro Oratorio nasce dal fare i conti con due realtà:
1- Linvalere della vita notturna nel tempo libero dei giovani.
"Signori, si chiude!": è diventato un "ingrediente" quasi atteso e
scherzosamente imitato questo quasi quotidiano e non troppo velato invito a levare le
ancore, per rispettare gli orari di chiusura. Questi furono stabiliti sulla base delle
indicazioni diocesane, per la verità, interpretate in modo piuttosto largo dal Consiglio
allora in carica, visto che esse recitano a chiare lettere che la chiusura
dellOratorio non deve mai avvenire oltre le 23.00; i nostri orari invece, per il
venerdì e il sabato sera, prevedono tempi più dilatati rispetto a tale direttiva.
Lindicazione diocesana di orario, avvallata dal Vescovo di allora e tuttora valida,
è saggia; fino a che non ci vengano comunicate differenti direttive, è dovere di chi ha
la responsabilità dellambiente oratoriano fare in modo che si rispettino quelle
vigenti.
Eppure sempre più di frequente il problema del "popolo della notte" viene a
porsi allattenzione di chi è impegnato nella pastorale giovanile. Il fenomeno della
vita notturna è un dato di fatto la cui rotta nessuna strategia vale a invertire.
Dapprima essa è stata vista con atteggiamento di sospetto, quando non di condanna,
alimentati (il sospetto e la condanna) dalle troppe cosiddette stragi del sabato sera.
Forse perché oramai ci si sta facendo il callo, oppure per il fatto che tale fenomeno fa
parte della vita di tanti, ora si tende ad accettarlo, in alcuni casi a vederlo non
necessariamente come un fenomeno disdicevole e, ad ogni modo, a sentirlo come realtà che
interpella gli educatori, non tanto perché questi esprimano il loro parere sulla
positività o meno del fenomeno, ma perché imparino a farsi
compagni di viaggio dei giovani anche nel corso della notte.
Il Papa ci sta facendo da battistrada anche in questo: alcuni anni fa centinaia di
migliaia di giovani, al Congresso Eucaristico di Bologna, dopo un magnifico concerto
serale, vissero ladorazione eucaristica notturna. Il Papa era presente, almeno fino
a quando poté. A Tor Vergata, la grande veglia fu, appunto, notturna. Del resto, la
"madre di
tutte le veglie", la Veglia pasquale che ci accingiamo a celebrare, non è affidata
al tempo della notte?
Per la verità, il PEO, nel momento in cui afferma che "lOratorio è aperto a
tutto luomo, è aperto alla vita" (v. Prima Parte, cap. 4d; cfr. anche cap.
2b), pone una premessa che lascia aperte tutte le strade che possono di volta in volta
rivelarsi percorribili. Sulla stessa linea si pone laffermazione, ripresa il mese
scorso, che la prima tappa della
vita di Oratorio consiste nella "convocazione: lOratorio crea motivi e momenti
di aggregazione" (Parte prima, cap. 4e).
Unaltra premessa è rintracciabile nella distinzione che il PEO pone nella Terza
Parte, al capitolo 3, paragrafo a. Vi si afferma che "il bar non è lOratorio,
ma una delle sue attività, nemmeno la più importante", sebbene ne costituisca il
"polmone" finanziario. Di conseguenza, "lOratorio non si identifica
con il bar". Il fatto che, ad una certa
ora il bar venga chiuso, non significa di per sé che lo debba essere anche
lOratorio. È possibile unattività di animazione che non sia legata al fatto
che il bar chiuda o rimanga aperto.
Un compito che si pone allOratorio per il futuro è studiare iniziative in questa
direzione, "proposte attraenti", come scrive il PEO nellultimo passo che
ho citato.
Bando agli equivoci, però: non si tratta di prolungare nottetempo lapertura del bar
o la fruizione del ping-pong. Non è questo ciò di cui vè bisogno.
Occorre invece inventiva, creatività per riqualificare lOratorio e la sua presenza,
in modo che possa fare proposte per la "notte", anche in collaborazione con
altre realtà presenti sul Territorio. Continuare per forza dinerzia ripetendo il
"già visto" (i francesi direbbero il "déja vu") condannerebbe
lOratorio ad un inesorabile declino.
Ma la creatività, quandanche ci fosse, non basta, né sarebbe sufficiente la
presenza di un ipotetico prete "carismatico", anche se mi pare evidenziarsi
sempre più lutilità di un ricambio. È necessario formare animatori, persone che
ci credono e che siano capaci di giocarsi in prima persona, con inventiva, umiltà,
passione educativa. Però prima occorre trovare le persone disponibili. Cosa niente
affatto semplice.
Guardarsi in giro per scovare eventuali idee già collaudate e elaborarne di nuove. Ci
vorrà tempo, ma sarà necessario cominciare a pensarci. Già si è provato a parlare di
questo, una volta, in Consiglio dellOratorio.
Occorrerà, col tempo, ritornare sullargomento.
2- Gesù risorto: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate..."
(Mt. 28).
Se per quanto riguarda il primo aspetto, l"insufficienza" più che nei
contenuti del PEO risiede in realtà nella mancanza di iniziative e forze sufficienti, per
ciò che concerne il secondo la carenza è proprio interna al testo: nel nostro Progetto
Educativo è piuttosto debole la prospettiva missionaria - apostolica.
È vero che nella Seconda Parte, al cap. 2, par. d/2 tra le dimensioni di ogni cammino
catechistico viene menzionata quella apostolico - missionaria, tuttavia tutto si ferma
lì. Nella Prima Parte del PEO, quella dei principi generali e fondamentali che già
abbiamo esaminato o brevemente commentato, lidea dellOratorio che emerge è
piuttosto
quella della "città posta sul monte", verso la quale gli altri camminano e
convergono. Certamente è importante che lOratorio sappia accogliere e anche
"attirare", ma non basta.
Sono tantissimi gli adolescenti e i giovani che allOratorio (e men che meno in
chiesa) non ci vengono. Non sono "figli di un Dio minore". Si pone la necessità
di andarli a cercare là dove sono, non tanto per portarli in Oratorio, ma semplicemente
per incontrarli e far capire loro che Qualcuno, comunque, li ama e Cristo è morto e
risorto anche per
loro.
Un Oratorio (che non è dato dai muri, ma dalle persone), quale espressione di una Chiesa
che sa di non essere delimitata dai muri di una struttura e ama, e perciò cerca, anche
gli "altri", deve andare oltre la soglia, cercare i "muretti", andare
per strada.
Una certa consapevolezza riguardo a questo aspetto era già presente anche prima, dal
momento che alcuni anni fu appoggiata e sollecitata la partecipazione di alcuni giovani ad
un corso curato dalla Diocesi per animatori di strada.
Anche questa "impresa" richiede un insieme di presenze educative che attualmente
non cè se non in misura inadeguata. Non è pensabile che il prete possa fare tutto.
Deve diventare sempre più chiaro che la Chiesa non è solo "roba" sua e che
ogni credente, come la Chiesa di cui è parte, è per natura sua missionario (cfr. AG 2a).
È unaltra delle sfide per il futuro.
Ambedue gli aspetti - le carenze - che ho presentato fanno appello a due fattori: la
formazione di animatori - evangelizzatori; la collaborazione sempre più stretta a livello
di Zona pastorale, una condivisione di idee, sforzi e iniziative. Che è quanto dire,
almeno in buona parte, realizzare le unità pastorali.
Formazione degli operatori e realizzazione delle unità pastorali: neanche a farlo apposta
si tratta di indicazioni ben precise che alla nostra Chiesa bresciana vengono date dal
vescovo Giulio.
Qualche cosina si sta muovendo; soprattutto per quanto riguarda il secondo aspetto la
Consulta di pastorale giovanile, nonché Èquipe Vocazionale sta cominciando a muoversi.
Creare affiatamento tra gli adolescenti e i giovani che vivono e lavorano negli Oratori
della nostra Zona sarebbe già un buon passo. Laffiatamento a livello di
"curati" si sta formando; speriamo che questo favorisca quello.
Torneremo a parlare, se ci sarà possibile, degli animatori. Quello che possiamo fare
subito tutti è pregare lo Spirito santo perché ci illumini e ci infonda scienza,
intelletto, consiglio, fortezza: in altre parole, creatività e coraggio.
A tutti, santa e felice Pasqua.
Il
papa ai Giovani
In occasione della
XVI Giornata Mondiale
della Gioventù
La prima parte del Messaggio si trova su "LAngelo" di Marzo
"Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi
segua" (Lc 9, 23)
Carissimi giovani!
...
Gesù domanda di scegliere coraggiosamente la sua stessa via; di sceglierla anzitutto
"nel cuore", perché lavere questa o quella situazione esterna non dipende
da noi. Da noi dipende la volontà di essere, in quanto è possibile, obbedienti come Lui
al Padre e pronti ad accettare fino in fondo il progetto che Egli ha per ciascuno.
4. "Rinneghi se stesso". Rinnegare se stessi significa rinunciare al proprio
progetto, spesso limitato e meschino, per accogliere quello di Dio: ecco il cammino della
conversione, indispensabile per lesistenza
cristiana, che ha portato lapostolo Paolo ad affermare: "Non sono più io che
vivo, ma Cristo vive in me" (Gal 2, 20). Gesù non chiede di rinunciare a vivere, ma
di accogliere una novità e una pienezza di vita che solo Lui può dare. Luomo ha
radicata nel profondo del suo essere la tendenza a "pensare a se stesso", a
mettere la propria persona al centro degli interessi e a porsi come misura di tutto. Chi
va dietro a Cristo rifiuta, invece, questo ripiegamento su di sè e non valuta le cose in
base al proprio tornaconto. Considera la vita vissuta in termini di dono e gratuità, non
di conquista e di possesso.
La vita vera, infatti, si esprime nel dono di sè, frutto della grazia di Cristo:
unesistenza libera, in comunione con Dio e con i fratelli (cfr. Gaudium et spes,
24).
Se vivere alla sequela del Signore diventa il valore supremo, allora tutti gli altri
valori ricevono da questo la loro giusta collocazione ed importanza. Chi punta unicamente
sui beni terreni risulterà perdente, nonostante le apparenze di successo: la morte lo
coglierà con un cumulo di cose, ma con una vita mancata (cfr. Lc. 12, 13, 21). La scelta
è
dunque tra essere e avere, tra una vita piena e unesistenza vuota, tra la verità e
la menzogna.
5. "Prenda la sua croce e mi segua". Come la croce può ridursi ad oggetto
ornamentale, così "portare la croce" può diventare un modo di dire.
Nellinsegnamento di Gesù questespressione non mette, però, in primo piano la
mortificazione e la rinuncia. Non si riferisce primariamente al dovere di sopportare con
pazienza le piccole o grandi
tribolazioni quotidiane; nè, ancor meno, intende essere unesaltazione del dolore
come mezzo per piacere a Dio. Il cristiano non ricerca la sofferenza per se stessa, ma
lamore. E la croce accolta diviene il segno dellamore e del dono totale.
Portarla dietro a Cristo vuol dire unirsi a Lui nelloffrire la prova massima
dellamore.
Non si può parlare di croce senza considerare lamore di Dio per noi, il fatto che
Dio ci vuole ricolmare dei suoi beni. Con linvito "seguimi" Gesù ripete
ai suoi discepoli non solo: prendimi come modello, ma anche:
condividi la mia vita e le mie scelte, spendi insieme con me la tua vita per amore di Dio
e dei fratelli. Così Cristo apre davanti a noi la "via della vita", che è
purtroppo costantemente minacciata dalla "via della morte". Il peccato è questa
via che separa luomo da Dio e dal prossimo, provocando divisione e minando
dallinterno la società.
La "via della vita", che riprende e rinnova gli atteggiamenti di Gesù, diviene
la via della fede e della conversione. La via della croce, appunto. È la via che conduce
ad affidarsi a Lui e al suo disegno salvifico, a credere che Lui è morto per manifestare
lamore di Dio per ogni uomo; è la via di salvezza in mezzo ad una società spesso
frammentaria, confusa e contraddittoria; è la via della felicità di seguire Cristo fino
in fondo, nelle circostanze spesso drammatiche del vivere quotidiano; è la via che non
teme insuccessi, difficoltà, emarginazioni, solitudini, perché riempie il cuore
delluomo della presenza di Gesù; è la via della pace, del dominio di sé, della
gioia
profonda del cuore.
6. Cari giovani, non vi sembri strano se, allinizio del terzo millennio, il Papa vi
indica ancora una volta la croce come cammino di vita e di autentica felicità. La Chiesa
da sempre crede e confessa che solo nella croce di Cristo cè salvezza.
Una diffusa cultura delleffimero, che assegna valore a ciò che piace ed appare
bello, vorrebbe far credere che per essere felici sia necessario rimuovere la croce. Viene
presentato come ideale un successo facile, una carriera rapida, una sessualità disgiunta
dal senso di responsabilità e, finalmente, unesistenza centrata sulla propria
affermazione, spesso senza rispetto per gli altri. Aprite però bene gli occhi, cari
giovani: questa non è la strada che fa vivere, ma il sentiero che sprofonda nella morte.
Dice Gesù: "Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la
propria vita per me, la salverà". Gesù non ci illude: "Che giova alluomo
guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?" (Lc. 9, 24-25). Con
la verità delle sue parole, che suonano dure, ma riempiono il cuore di pace, Gesù ci
svela il segreto della vita autentica (cfr. Discorso ai giovani di Roma, 2 aprile 1998).
Non abbiate paura, dunque, di camminare sulla strada che il Signore per primo ha percorso.
Con la vostra giovinezza, imprimete al terzo millennio che si apre il segno della speranza
e dellentusiasmo tipico della vostra età. Se lascerete operare in voi la grazia di
Dio, se non verrete meno alla serietà del vostro impegno quotidiano, farete di
questo nuovo secolo un tempo migliore per tutti.
Con voi cammina Maria, la Madre del Signore, la prima dei discepoli, rimasta fedele sotto
la croce, da dove Cristo ci ha affidati a Lei come suoi figli. E vi accompagni anche la
Benedizione Apostolica, che vi imparto di gran cuore.
Dal Vaticano, 14 febbraio 2001
Ioannes Paulus II
Vita di Oratorio
Notizie in breve
di don Giovanni
- Festa della Vita. La manifestazione ha avuto luogo la mattina di domenica 18 febbraio,
quindi con due settimane di posticipo rispetto alla data del 4 febbraio. La manifestazione
si è svolta a cura di alcuni componenti del consiglio dellOratorio e del gruppo
Animazione.
I 300 palloncini hanno raggiunto diverse province, sforando in due direzioni anche i
confini regionali. Vedere le pagine apposite, più avanti.
- Carnevale: serata danzante e sfilata sono ben riuscite, grazie allimpegno con cui
sono state preparate e condotte, a cura del Gruppo di Animazione.
La sfilata ha visto la partecipazione del solo carro delle Diaconie (la Vecchia); è valsa
comunque la pena proporla, anche perché, insieme ai fanciulli e ai ragazzi, erano
presenti molti genitori che hanno poi gremito lOratorio dopo aver allietato con il
loro clima di festa anche i nonni della Casa - Albergo. Un grazie particolare al Gruppo di
Animazione.
- In occasione della Quaresima stiamo celebrando i ritiri in preparazione alla Pasqua.
- LÉquipe per la Pastorale Vocazionale e Giovanile della nostra Zona ha elaborato
una proposta, nella cui realizzazione ha coinvolto i giovani che avevano partecipato alla
GMG a Roma lo scorso agosto. Poiché il Papa
ha invitato i giovani ad essere le "sentinelle del mattino in questalba del
nuovo millennio" ci siamo chiesti cosa fare, tanto per cominciare, per raccogliere
questo mandato e come rendere possibile il contatto anche tra gli altri giovani e i
messaggi, ricchi e molto forti, che in quelloccasione il santo padre ha lanciato. Ne
è nata una proposta
variegata che, mentre stiamo scrivendo, è in corso di attuazione: attraverso anche
unopera di volantinaggio, adolescenti e giovani vengono informati della possibilità
di vivere, il sabato nottetempo, alcuni momenti di raccoglimento, davanti
allEucaristia, il dialogo con un sacerdote, il sacramento della Riconciliazione.
Liniziale proposta di orario (dalle 23.00 alle 3.00) è stata purtroppo
ridimensionata (dalle 22.00 alle 1.00). Liniziativa si svolge nel clima del
pellegrinaggio, toccando ogni sabato parrocchie diverse della nostra
Zona (vedi riproduzione dei volantini a pag. 45).
I Quattro diversi volantini sono stati pensati ed elaborati, con molto buon gusto, dai
giovani stessi.
- Sabato 10 marzo è stata organizzata una serata di intrattenimento.
Ringraziamo i due gruppi che sono intervenuti. Con orgoglio, lOratorio è stato
lambiente che ha salutato il debutto di uno di questi due gruppi, formato da
adolescenti che collaborano alle di esso attività. Complimenti e avanti così, anzi,
sempre meglio!
- Domenica 11 marzo, a cura del Gruppo di Animazione, si è tenuto nel salone il torneo di
calcetto.
- Si è messa in moto la "macchina" del Festival "Stassera debutto".
Sono già iniziate le prove. Ne sentiremo delle belle.
A tutte le persone che hanno collaborato alle iniziative qui sopra rapidamente elencate un
sentito ringraziamento.
Messaggi che vanno,
messaggi che tornano
Alcuni riscontri ai saluti per la Festa della Vita
Montalbo di Ziano piacentino, 21-02-01
Oggi camminavo per la campagna, assaporando la prima promessa di primavera, felice poiché
anche questanno linverno ha ceduto le armi.
Guardavo le prime margherite, spuntate timide sulle rive dei fossi e ascoltavo
lacqua correre via rigogliosa e allegra. Nel caos della vita quotidiana sembra
sempre un miracolo quando, in gioiosa solitudine, si può stare a rimirare la natura.
Ero assorta nei miei pensieri quando qualcosa ha attirato la mia attenzione, qualcosa che
spiccava sulla terra ancora in parte brulla.
Era un foglietto color arancio arrotolato a pergamena e legato da una piccola cordicella.
Ci ho messo un po a capire che era un messaggio legato ad un palloncino che aveva
terminato lì il suo viaggio. È riaffiorato in me il ricordo di quando, bambina, usavo
anche io legare messaggi ai palloncini sognando che riuscissero ad attraversare
loceano
e che qualcuno molto molto lontano scoprisse la mia esistenza.
È stato più di trentanni fa e purtroppo nessuno mi ha mai risposto. Così, oggi,
leggendo questo messaggio ho pensato subito di rispondere, di farvi sapere che mi ha
piacevolmente stupito che qualcuno usasse ancora questo metodo poetico per comunicare.
Non avevo mai sentito il nome del Vostro paese e ora so che esiste; non conoscevo la
"Festa della vita" ma mi è sembrata unidea bellissima.
Quale motivo migliore per festeggiare? Quale ragione più importante di questa?
Il messaggio è stato ritrovato nei dintorni di un piccolo paese in provincia di Piacenza
(Montalbo di Ziano piacentino) che conta circa 200 anime. Il nostro paese si trova sulle
colline tra la provincia di Piacenza e quella di Pavia (375 mt. di altitudine), in
posizione felice poiché da un lato domina la pianura Padana e dallaltro una valle
che corre verso gli Appennini, la val Tidone. È sul cocuzzolo di una collina dominata dai
vigneti, in una piccola oasi naturale ancora in parte sconosciuta al turismo, citato su
qualche libro grazie al bellissimo castello cinquecentesco.
Qualcuno in passato ha coniato questo nuovo proverbio per il nostro paese: "Vedi
Napoli e poi muori, vedi Montalbo e poi ritorni". Come avete capito, sono
profondamente legata al mio paese, sono convinta che sia uno dei posti più accoglienti al
mondo.
Non so come sia Verolanuova, ma ora so che esiste e senzaltro un giorno riuscirò a
passare a dare unocchiata.
Nel frattempo invio i miei saluti a tutto il gruppo dellOratorio e in particolare ad
Emma, firmataria del messaggio. Grazie di cuore per avermi fatta partecipe della vostra
gioia di vivere. Con affetto.
Lettera firmata
Il primo riscontro ci viene dunque dalla deliziosa zona collinare corrispondente alle
prime propaggini degli Appennini. Non facciamo fatica a condividere lamore profondo
con cui la persona che ci ha indirizzato questa bella lettera, piena di poesia e
sentimento, nutre per la sua terra. Possiamo anche comprendere che quei paesaggi
ristoratori allo sguardo alimentino la vena poetica di chi li abita. Ci è proprio venuta
voglia di fare un salto a Montalbo. Siamo però certi che se sapesse cosa si può trovare
a Verola, anche la nostra gradita interlocutrice volerebbe subito da noi. Le inviamo
questo numero de "Langelo", insieme alla piccola guida pieghevole della
nostra Basilica, in modo che le venga "lacquolina in bocca". Grazie di
cuore per questa lettera.
Rivamazzano (Pavia) 25-02-2001
Nel nostro giardino è caduto dal cielo un saluto che noi vogliamo contraccambiare con
altrettanto caro saluto da
Bruno, Massimiliano, Luisa Grazie anche a voi. Peccato che manchino altri riferimenti per
poter contraccambiare questaltro graditissimo scritto. Firmatario del messaggio era
Andrea.
Dalla provincia di Piacenza e da quella di Pavia, varchiamo di nuovo i confini della
nostra bella ed amata Lombardia per andare in Piemonte: da Castelnuovo Scrivia, in
provincia di Alessandria, il signor Agostino ci ha spedito il messaggio da lui trovato e
firmato da Anna.
le nostre rubriche
Verola
missionaria
a cura del
Gruppo Volontari delle Missioni
"Conoscerci"
Non solo emergenza:
incontrarsi, collegarsi
per meglio conoscerci
Noi sosteniamo che bisogna aver fiducia delle Caritas oramai sparse per tutto il mondo.
Esse operano sempre per il bene dei più poveri, degli emarginati e in caso di calamità,
esse, trovandosi sul posto, meglio di ogni altro, conoscono le reali e urgenti necessità
cui devono far fronte.
Mozambico, Honduras, India, sono nazioni troppo distanti dai paesi che possono disporre di
risorse per un aiuto concreto e immediato e se non ci fossero le associazioni di
volontariato, le Caritas, la povera gente si troverebbe ancora più povera e abbandonata.
Ecco perché noi poniamo la nostra fiducia in queste associazioni che per il loro statuto
non sono finalizzate al lucro, ad un interesse privato e allaccumulo delle
ricchezze, ma operano nel sociale, si incaricano di distribuire beni e denaro che sono
loro affidati dalla generosità dei fratelli più sensibili e fortunati, in quei casi di
emergenza e calamità naturali.
Sarebbe quindi auspicabile che anche in ogni parrocchia si potesse fare affidamento su
tali strutture ed in particolare su una Caritas Parrocchiale, perché se interpellate,
possano rispondere prontamente là dove cè emergenza. Una rete così distribuita è
lunico modo per rendere concreta la solidarietà tra i popoli, la cooperazione tra
le associazioni instaurando rapporti di mutuo soccorso e favorendo
lautosostenibilità, richiamando le comunità a farsi solidali con luomo in un
cammino di liberazione.
Le gioie, le tristezze e le speranze di tutti gli uomini, soprattutto dei poveri e di
coloro che soffrono, devono essere pure le gioie e le speranze della gente di "Buona
Volontà" come lo furono gli apostoli al tempo di Gesù, perché non deve esserci
nulla che interessi luomo che non trovi eco nel cuore dellumanità. Ci pare
quindi che la solidarietà
più vera ed il servizio più incisivo che la nostra comunità può rendere
nellambiente in cui vive, sia di suscitare una coscienza nuova che renda luomo
capace di vincere la passività e maturarlo allimpegno di servizio alluomo.
Non ci siamo scandalizzati troppo di coloro che ci chiedevano garanzie sulla destinazione
dei "loro soldi" durante liniziativa a sostegno dei paesi terremotati; si
vede che i tempi non sono ancora maturi per tutti.
Daltronde sappiamo di dover vedere i limiti delluomo impegnandoci sulla linea del
servizio e conservare nel corso delle nostre iniziative un paziente atteggiamento di
verità e di amore, perché la nostra comunità cristiana sentendosi continuamente
sollecitata, provocata, deve saper farsi carico delle sofferenze e dei problemi concreti
degli altri e ad
impegnarsi a cercare le possibili vie duscita delle crisi e soprattutto a maturare
un impegno per la giustizia nei rapporti tra i popoli, perché se viene meno questo
impegno, i nostri sforzi, linvio di aiuti, lasciano si tranquilli chi dà, ma
offendono chi riceve. Ecco, perché è nostro impegno evitare ogni chiusura ed integrismo
in tutte le opere
concrete di aiuto e sviluppo cercando sempre lintesa e la collaborazione con quanti,
animati dal desiderio di verità e di giustizia, si impegnino al nostro fianco a servizio
dellUomo e questo sullesempio dei primi cristiani, perché anche la nostra
comunità cristiana è chiamata a realizzare lUnità che testimoni la presenza di
Cristo Risorto e creare relazioni nuove nel tessuto sociale più debole.
P.S. Grazie alla generosità della nostra comunità verolese abbiamo potuto inviare
allAssociazione Raoul Follereau di Bologna per curare i malati di lebbra L.
5.000.000
Alla nostra Caritas bresciana per i terremotati dellIndia L. 5.000.000
AllAssociazione Darawi in India per i lebbrosi malati e abbandonati L. 5.000.000
Da tutti un grazie di vero cuore.
Lopera dei conti GAMBARA
e di Agostino GALLO
per la rinascita dellagricoltura
(di Renato Savaresi)
(3)
Va sottolineato che questi contratti a canone fisso saranno la causa della rovina
economica di molti monasteri, che in tal modo avevano investito dei loro beni i conti
rurali, i quali - con linflazione galoppante del 500 - avranno buon gioco a
liberarsi a prezzi inflazionati di questi canoni, i conti diventando proprietari assoluti
delle terre.
Per avere unidea della portata dellinflazione suddetta, basta osservare alcuni
dati: nel 1444 a Cadignano sono vendute delle terre a Lire "planet" sette al
piò (le L "planet" erano monete dargento piatte, mentre le precedenti
monete erano leggermente incavate).
Sempre a Cadignano, nel 1469, il comune vende ai nobili Bargnani e Maggi un bosco di
cinquanta piò per L "planet" cento, cioè due lire al piò. E qui torna il
discorso dei beni comunali venduti - o, per meglio dire, svenduti alle famiglie nobili,
con conseguente progressivo impoverimento dei contadini.
Riprendendo il discorso relativo allinflazione, si assiste ad un continuo aumento
del prezzo dei terreni: ancora a Cadignano - nel 1506 - un campo chiamato Belebò è
svenduto a circa L "planet" sessantotto al piò; come si vede il prezzo è
decuplicato rispetto alla citata vendita di sessantanni prima.
Il prezzo continuerà a salire, tanto che sempre a Cadignano, nel 1575, un terreno è
venduto per L "planet" quattrocento al piò.
***
Ho detto della situazione di Cadignano, come preambolo alla illustrazione di un famoso
personaggio, il celebre agronomo Agostino Gallo, nato proprio a Cadignano, che - su
proposta già da tempo avanzata - dovrebbe chiamarsi "Cadignano Gallo".
Figlio di Cristoforo, mercante di panni, Agostino Gallo nasce a Cadignano nel 1499.
Rimasto ben presto orfano, si trasferisce in città con lo zio, pure mercante di panni, in
una famiglia che contava ben diciassette unità. Sposa una certa Cecilia di Manerbio ed ha
numerosi figli, stabilendosi nella contrada di S. Clemente; lì muore nel 1570, ed
è sepolto proprio nella chiesa di S. Clemente, dove aveva acquistato un sepolcro, su cui
aveva fatto incidere una semplice iscrizione: "AUGUSTINO GALLO ET POSTERIS
1550".
Il Gallo è amico di pittori come il Moretto e il Romanino, di scrittori come Galeazzo
degli Orzi, lautore della "Massera da bè", di diversi nobili e
soprattutto è in grande familiarità con SantAngela Merici.
Nel 1529, infuriando la guerra della seconda lega santa contro Carlo V, si rifugia a
Cremona, in casa della sorella Ippolita, rimasta vedova. Là ospita diversi amici
bresciani e tra questi, per alcuni giorni, SantAngela Merici.
Con la santa, nel 1532, fa un pellegrinaggio al Sacro Monte di Varallo e mantiene con lei
profondi rapporti di stima. Nel 1540, alla morte della Merici, sarà tra i più strenui
propugnatori della causa della sua beatificazione.
Il Gallo è un personaggio pubblico del suo tempo: è per un breve periodo podestà di
Gottolengo, a lungo è amministratore dellOspedale Maggiore di Brescia e del Monte
di Pietà, ricoprendo in seguito altre cariche
pubbliche.
L11 giugno 1530, investe "per anulum aureum" Giulia - vedova del nobile
Giacomo Maggi - di centootto piò di terra, più case e "fenili" a Cadignano. In
seguito trasferisce la sua attività agricola a Borgo Poncarale, dove aveva comperato una
cascina con vaste terre.
Sempre più si dedica allagricoltura compiendo esperimenti, studiando metodi di
conduzione e di coltivazione.
Propaganda la coltivazione del lino, promuove quella dei gelsi, che alimenta il setificio,
nuova fonte di ricchezza.
Da vero gentiluomo di campagna, esorta i proprietari dei fondi ad occuparsi direttamente
delle loro aziende. Nella quiete di Borgo Poncarale, comincia a scrivere di cose agrarie.
Nel 1550 pubblica i "Ricordi di agricoltura" unopera che subito riscuote
successo e che lautore più volte amplierà in seguito: nel 1560 dà alle stampe
"Dieci giornate di agricoltura" che nel 1566 diventano le "13
giornate" e nel 1569 - a un anno dalla sua morte sono ulteriormente arricchite
nelle "Venti giornate di agricoltura" la sua
opera definitiva - sintesi delle sue dirette esperienze agronomiche: "nulla ho
scritto - afferma il Gallo - che non abbia con le mie mani o da altre veduto
praticare".
Qui sta la sua modernità: gli altri autori di agricoltura erano solitamente degli
eruditi, che si rifacevano agli agronomi antichi, ripetendo gli insegnamenti degli autori
classici come Catone, Columella, Varrone ed altri.
Agostino Gallo, tornato alla terra dopo la sua esperienza di ricco mercante, lasciata la
città per la quiete della campagna, auspica e personalmente pratica rapporti di umanità
e di giustizia con i suoi dipendenti.
VEROLA SPORT
(a cura di Rino Bonera)
I risultati delle partite giocate dalle varie squadre del Gruppo Sportivo Verolese:
CALCIO
Terza Categoria - Girone A
22a gior. (04.3): Cologne - Verolese 0 - 00
23a gior. (11.3): Verolese - Rudianese 5 - 20
24a gior. (18.3): Rustico B. - Verolese 0 - 20
25a gior. (25.3): Verolese - Urago 3 - 10
Juniores - Girone E
6a gior. (04.3): Verolese - Pavonese 0 - 20
7a gior. (11.3): Trenzano - Verolese 3 - 00
8a gior. (18.3): Verolese - Urago dO. 1 - 10
9a gior. (25.3): Capriano F. - Verolese 3 - 50
Allievi - Girone B
14a gior. (28.1): Verolese - Castelcovati 1 - 20
15a gior. (04.2): Urago dOglio - Verolese 2 - 10
16a gior. (11.2): Verolese - Pontevichese 1 - 12
17a gior. (18.2): S. Paolo - Verolese n. d.
18a gior. (25.2): Verolese riposa
Giovanissimi - Girone G
4a gior. (03.3): Verolese - Capriano F. 6 - 00
5a gior. (10.3): Pompiano - Verolese 0 - 10
6a gior. (17.3): Verolese - L. Sereno 3 - 10
7a gior. (24.3): P. Gabiano - Verolese 2 - 10
Posizioni in Classifica Generale delle varie squadre:
Terza Categoria: 4° posto con 44 punti
Juniores: 14° posto con 9 punti
Allievi: 11° posto con 4 punti
Giovanissimi: 6° posto con 26 punti
Esordienti: 11° posto con 4 punti
VOLLEY
Squadre di Volley del G.S.V. occupano le seguenti posizioni nelle rispettive Classifiche
Generali dei loro campionati in corso:
1 Div. Femm.le - girone A: 13° posto con 2 punti
3 Div. Femm.le - girone D: 6° posto con 16 punti
Under 17 Femm.le - girone N: 4° posto con 20 punti
BASKET
Anche squadre di Basket, sempre del G.S.V., occupano le seguenti posizioni nelle
rispettive Classifiche Generali dei loro campionati in corso:
Juniores Maschile - Girone B: 4° posto con 28 punti
Regionale Cadetti - Girone A: 4° posto con 24 punti
"Vi siete mai chiesti perché il Signore ha messo al mondo tante creature? Anche
la formica ha diritto di vivere. Cè posto per tutti, se le nostre mani fossero meno
rapaci, se i nostri piedi non pestassero più terra di quella che è stata
coltivata".
Don Mazzolari
"La diligenza e leconomia sono le radici della ricchezza e dellonore,
lozio è causa di povertà e di disgrazia".
(Antico proverbio cinese)
varie - cronaca
Arte
& cultura
Le poesie
di Rosetta
Per la S. Pasqua, ecco limmagine di Cristo, uomo sofferente sul Golgota, Dio che si
offre per la redenzione dellumanità: unimmagine che potrebbe straziare il
cuore di ogni essere umano, se al termine non vi fosse la luce della Resurrezione, ad
offrire speranze di vita che superano ogni tempo e ogni spazio. Auguri a tutti i lettori.
Al di là degli spazi e del tempo
Gesù, forse sul Golgota
volevi nascondere il volto
piangente, sudato, dimesso,
volevi piegarti in Te stesso,
non farti vedere vestito
soltanto di piaghe,
il corpo straziato
su un legno fissato
alle pietre sbiancate.
Tu non volevi, tenero uomo
saziato dinsulti,
senza più un filo
di sangue nel corpo,
non volevi di certo mostrarti
a un mondo indegno di Te,
del sacrificio profuso
oltre ogni possibile attesa.
Ma sei rimasto lassù,
sulla collina che domina,
a distanza di secoli, il mondo
a mostrare il tuo volto
di luce a chi soffre,
a offrire speranze
a chi crede
nel Tuo umano patire
e nel Tuo divino Risorgere,
al di là degli spazi e del tempo.
La croce
dellamore
Per salire
sul Calvario dellumanità
si deve portare
il carico della Croce.
Si redime amando
non combattendo,
morendo
non uccidendo.
Si redime donando
non rubando,
spogliando legoismo
non fortificandolo.
Si redime perdonando
non odiando,
facendo il bene
a chi fa il male.
Ogni violenza
si vince con lamore.
Senza amore
non ci sono soluzioni.
Chi sta
giù dalla croce,
non capisce
chi vi sta inchiodato.
La croce
non piace a nessuno
eppure è piantata
nel cuore della vita.
Lamore vero
non ha misura
nè di tempo
nè di spazio.
Il Crocifisso è lAmore
senza misura
che si consuma
sino alla fine.
Lumanità
ferita e confusa
necessita dessere amata
come lama Gesù.
Don Luigi Lussignoli
Abbiamo ricevuto e,
volentieri, pubblichiamo
Sabato 7 aprile dalle ore 15.00 alle ore 18.00
si terrà presso la Biblioteca Civica del Comune di Verolanuova
un incontro sul tema:
"I giovani a Verolanuova: ambienti di vita e sviluppo dellIdentità"
Liniziativa nasce dallesigenza di presentare una ricerca a carattere
psicosociale commissionata dal Comune (Assessorato ai Servizi Sociali) al fine di
conoscere meglio la realtà giovanile del proprio territorio e
lofferta rivolta ai giovani. Il lavoro di rilevazione e di intervista del campione
di interlocutori giovani (gruppi di giovani di età compresa fra i 13 ed i 19 anni) e
adulti (e "testimoni privilegiati"), che si è articolato lungo lo scorso
anno, è ormai giunto al termine ed i risultati della ricerca sono già stati presentati
allAmministrazione Comunale. Riteniamo ora fondamentale rendere pubblici i risultati
delle rilevazioni patrimonio del territorio e della sua realtà istituzionale ed
associativa, in modo da creare stimoli per un dibattito che in tema di giovani deve
coinvolgere il maggior numero di risorse possibili.
Tutti coloro che sono interessati alla tematica e ad assumere consapevolmente il proprio
ruolo educativo nei confronti delle giovani generazioni sono pertanto invitati a
partecipare allincontro.
LAssessore ai servizi Sociali
M. Carlotta Bragadina
Sabato 24 febbraio 2001 alle
ore 14,30
si è riunito in adunanza straordinaria il Consiglio Comunale.
Questi i principali argomenti allOrdine del giorno.
Interrogazione del gruppo consiliare di minoranza "Popolari per Verola"
pervenuta al protocollo del Comune in data 05.02.2001 ed iscritta al n. 1528.
Interrogazione del gruppo consiliare di minoranza "Popolari per Verola"
pervenuta al protocollo del Comune in data 05.02.2001 ed iscritta al n. 1529.
Revoca deliberazione di Consiglio Comunale n. 31 in data 30.04.1999 "Adozione
variante al P.R.G., ai sensi della L.R. n. 23/1997".
Esame ed adozione variante al P.R.G. ai sensi della L.R. n. 23/1997 per adeguamento
nuova cartografia.
Esame ed adozione Piano dei servizi del Comune e varianti al P.R.G.
Primo provvedimento di variazione al bilancio esercizio 2001:
Adeguamento elenco annuale delle OO.PP.
Adeguamento del bilancio alle norme contenute nella L. n. 388 del 23.12.2000
"legge finanziaria".
Comunicazione deliberazione di Giunta comunale n. 263 del 29.12.2000
"Prelevamento dal fondo di riserva esercizio 2000 (secondo provvedimento)".
Un
importante comunicato
della Redazione a proposito di necrologi.
Anzitutto alcune precisazioni:
- la pubblicazione delle foto dei defunti, nel passato, è sempre avvenuta per iniziativa
della Redazione che ne aveva fatto richiesta direttamente ai familiari interessati,
- i testi dei necrologi sono sempre stati stesi a cura della stessa Redazione,
- nessuna contropartita è mai stata chiesta per tale iniziativa.
Si ribadiscono, qui, i criteri seguiti dalla Redazione per le pubblicazioni di cui sopra e
che, come per il passato, così in futuro saranno, unicamente, una iniziativa della
Redazione e riguarderanno:
- defunti per morti tragiche (incidenti stradali, sul lavoro, ecc.);
- persone assai giovani decedute per rare o gravissime malattie;
- cittadini che si sono segnati per grandi gesti di altruismo (donatori di organi, ecc.) o
per spiccate attività nei campi educativo, sociale, ecc.;
- cittadini che si sono distinti per eccezionali gesti di donazioni, ad istituzioni o ad
Enti, tali da essere annoverati tra gli insigni benefattori verolesi,
- cittadini deceduti a Verolanuova.
Troveranno posto, invece, le fotografie dei cittadini viventi ultranovantenni.
Proprio perché il bollettino non ha finalità di pubblicazioni di necrologie (né
intende, per sua scelta, allinearsi ad altri bollettini), siamo costretti a non dare corso
a quelle quattro che ci sono pervenute in questi giorni, proprio perché al di fuori dei
criteri sopra enunciati.
La Redazione
Attenzione Attenzione
lInformagionvani
rimarrà chiuso dal 26 marzo al 20 aprile riaprirà il giorno 23 aprile con un nuovo
orario di apertura al pubblico:
Lunedì 15.00 - 18.00 Mercoledì 14.00 - 17.00
Gli angeli della notte
Sono da poco passate le ore venti: se ne stanno andando, dallospedale, parenti ed
amici e, mentre fuori la vita continua a pulsare frenetica, gli ammalati si preparano a
trascorrere la notte: i corridoi sono ancora animati, ma per poco... gli infermieri
adempiono i compiti prenotturni, i rumori si smorzano, le voci si affievoliscono, le luci
si
attenuano...; poco alla volta cala il silenzio... pesante, spesso angosciante... È ancora
molto presto ed è difficile sperare in un lungo, benefico sonno che aiuti a trascorrere
linterminabile notte... Ma non tutti si apprestano a riposare ed accanto al
personale che veglia per assistere gli ammalati, troviamo anche chi trascorre le ore
notturne
vicino al letto dei degenti più gravi che necessitano di continua assistenza. Quanto è
preziosa la presenza di queste persone che cercano di prevenire ogni bisogno
dellammalato e che, con sollecitudine, rispondono ad ogni richiesta!... È
certamente un grosso sacrificio trascorrere la notte su una poltroncina: presto le
palpebre diventano
pesanti, le gambe si intorpidiscono e la schiena non regge più... ma non importa! Ciò
che veramente conta è la tranquillità dellammalato... perciò si cerca di vincere
la stanchezza soffermando la mente su qualche pensiero positivo, soprattutto sulla
speranza che lindomani il congiunto stia meglio ed inizi il cammino verso la
guarigione.
Quanti pensieri saffollano prepotentemente alla mente in quelle ore: riflessioni
sulla vita, sul perché del dolore e della sofferenza, sulla caducità delle cose,
sullinutilità di certi comportamenti, sullavidità di accumulare tanto denaro
e di possedere tante cose anche se inutili, sulla sete di potere... ma per che cosa,
quando un giorno, magari
allimprovviso, dovremo lasciare tutto?... Non nascondo che queste riflessioni, fatte
in una stanza dospedale, presso il letto di un ammalato, sono una benefica sferzata
per lo spirito. Per interrompere un po la monotonia della notte, si esce nel
corridoio per fare due passi e ci si incontra con altre persone che vegliano.
Fra le tante ho trovato una sposa che da più di un mese vegliava, ogni notte, il suo
sposo, sostituita, di giorno, dalle figlie ed un giovane che, nel tempo libero dal lavoro
ed anche di notte, trascorreva tante ore al capezzale di unanziana sola e molto
ammalata, rincuorandola, confortandola, allontanando in questo modo, da lei, gli spettri
della solitudine e dellabbandono... Ogni commento sarebbe vano e retorico, ma non è
nè vano nè retorico affermare che chi assiste gli ammalati con carità e umiltà, è
grande agli occhi di Dio ed anche di tutti coloro che trovano, in queste persone,
unautentica testimonianza dellinsegnamento evangelico.
Una vincenziana
Il mondo misterioso
degli adolescenti
"14 febbraio, San Valentino, la festa degli innamorati" come questa altre
frasi-tormentone si sono sentite dappertutto nei giorni antecedenti a S. Valentino. In
quei giorni cera la foga di cercare il regalo adatto, il più originale per
esprimere quanto amore si prova per una persona, oppure frasi scherzose per festeggiare in
allegria o anche
frasi per farsi perdonare, per ricominciare un amore. Però mentre tanti adolescenti, e
non solo, non stavano pensando che a questo, è avvenuta una tragedia; nellistituto
Magistrale "Erasmo da Rotterdam" a Sesto San Giovanni: un ragazzo si è
avventato sullex fidanzata prendendola a calci e pugni e dopo un litigio lha
uccisa nel cortile della scuola davanti ai suoi compagni. Le ha inflitto un solo deciso
colpo alla gola, con un piccolo coltello. Chissà se immaginava di tranciarle proprio la
carotide. Lei, una bella e giovane ragazza, piena di vita, come hanno raccontato le sue
compagne, stroncata nel fiore degli anni. Perché il suo ex fidanzato lha uccisa?
Lui era un ragazzo sensibile, gentile, tranquillo e allora perché lha fatto? Dopo
questa tragedia non ci sono parole. "Amici" si dice tante volte in un giorno
questa parola, diverse volte la usano senza capirne il vero significato. Roberto e Monica,
erano amici, ma come si può considerare amico una persona che "ti uccide"?
Davanti a questi fatti cala il silenzio. Roberto si è
trasformato in una macchina impazzita ed in un istante ha distrutto due famiglie a cui lui
era legato affettivamente. Un canto recita: "la profondità del cuore e del pensiero
umano è talmente misteriosa che sfugge ad ogni analisi che pretenda di essere
razionale". Questo significa che nel profondo di ognuno di noi esiste qualche
sentimento
negativo, che talora può sovrastare quello positivo, trasformando totalmente una persona,
come è avvenuto per Roberto.
Roberto e Monica si erano trovati perché si somigliavano, erano due bravi ragazzi, non
creavano problemi ai loro genitori ed erano studenti modello. Gli adolescenti stanno
cambiando, non apprezzano più "una partita di pallone con gli amici", non sanno
più divertirsi serenamente.
Allora tutto è possibile, anche la manifestazione più terribile di violenza.
Un adolescente M.B.
Turni
domenicali di guardia farmaceutica
dellAzienda S.L. 19
aprile
1
Bassano Br.no
Borgo S. G.
8
Leno (dr. Sartirana)
S. Paolo
15
Verolanuova (Comunale)
Bagnolo M. (dr. Ingardi)
22
Manerbio (dr. Bresadola)
Quinzano dO.
29
Verolavecchia
Ghedi
Maggio
6
Borgo S. G.
Bassano Br.no
13
S. Paolo
Leno (dr. Sartirana)
N.B.: Lelenco è provvisorio.
N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e
nellelenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però,
ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00.
NUMERI UTILI DI TELEFONO:
Servizio Sanitario (soltanto nei casi di urgenza e di emergenza): 118
Gruppo Verolese Volontari del Soccorso: 030 936 1 662 (via Grimani)
Problemi con le droghe?: 030 993 7 210
Alcolisti in trattamento: 030 931019 oppure 030 93 22 45
Vigili del Fuoco: 030 93 10 27
Carabinieri - Pronto intervento: 112
N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina
alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore
8.00.
Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso
telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00;
inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.
Per i
collaboratori de "LAngelo di Verola"
Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se
scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non
oltre le ore 12 di venerdì 20 aprile. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno
pubblicati.
La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli
articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro
quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.
LA REDAZIONE
Relax...iamoci un po
Il pensiero...
"Gli uomini non conoscono la propria felicità, ma quella degli altri non gli sfugge
mai".
(Pierre Daninos, Un certo signor Blot)
...e il proverbio del mese:
"Na casa sensa ècc lè na casa sensa tècc".
(Casa senza vecchi casa senza tetti).
Il Santo del mese
S. Francesco di Paola - 2 aprile, lunedì - Protettore dei naviganti Nacque a Paola in
Calabria nel 1416. Alletà di quattordici anni si stabilì come eremita sulla riva
del mare vicino alla sua città. Fondò lOrdine dei Frati Minori.
La "Risposta"
Cosa sintende per "Supplizio di Tantalo"?
Indica una situazione in cui si ha sotto gli occhi qualcosa che si desidera e da cui ci si
deve astenere.
Tantalo, figlio di Giove e re di Lidia, commise un delitto contro gli dei. Cè chi
narra che, invitato alla loro mensa, rivelò poi agli uomini i segreti dei numi o portò
loro ambrosia e nettare rubato agli ospiti; un altro mito lo fa colpevole davere
trucidato e cotto suo figlio Pelope e averne poi imbandito le carni agli dei ignari. Per
luna o
laltra cosa, fu precipitato nellAde e condannato a soffrire la fame e la sete.
È immerso nellacqua, che si ritira quando lui fa per bagnarvi le labbra; frutti
maturi e gustosi gli pendono sul capo, ma quando lui tende le mani per coglierli, i rami
balzano in alto, irraggiungibili.
Per i più piccoli
PIERINO!
La maestra chiede a Pierino:
- Pierino, ti sembra bello stare lì sdraiato sul banco?
- Sono stanco - risponde Pierino - in casa lavo tutto io: i pavimenti, i piatti, i
vetri...
E la maestra:
- Ma, scusa, e tuo papà, la tua mamma, tua sorella?
Risposta di Pierino:
- No, per la verità loro si lavano da soli.
- Ma Pierino - chiede la maestra - perché sei convinto che le ore sono liquide?
- Perché si dice sempre verso le sei, verso le sette...
La classe di Pierino è in gita scolastica.
Allaeroporto uno dei bambini indica il cielo e grida:
- Guarda... un aereo decolla!
E Pierino:
- Ma che de colla... è de ferro!
INDOVINA
Come fa un dentista a far aprire la bocca ai pazienti?
Gli presenta il conto!
INDICAZIONI
- Scusi dovrei andare alla stazione!
- Vada, vada!
DALLOCULISTA
- Dottore, ci vedrò meglio con le lenti che mi ha prescritto?
- Certamente.
- E potrò anche leggere e scrivere?
- Sicuro!
- E pensare che fino a ieri ero analfabeta...
DAL DENTISTA
Il dentista dice al paziente disteso sulla poltrona:
- Non apra così tanto la bocca!
- Ma non deve farci entrare il trapano?
- Si... però io resto fuori!
Non soltanto curiosità!
In occasione della settimana internazionale dellamicizia è circolato via e-mail,
transitando anche per Radio Basilica il seguente testo che, pure noi, proponiamo
allattenzione e alla riflessione di tutti.
Ciao a tutti!
Se si potesse ridurre la popolazione del mondo intero, in un villaggio di 100 persone
mantenendo le proporzioni di tutti i popoli esistenti al mondo, questo villaggio sarebbe
composto da:
57 Asiatici
21 Europei
14 Americani (Nord Centro e Sud America)
8 Africani
52 sarebbero donne - 48 sarebbero uomini
70 sarebbero non bianchi - 30 sarebbero bianchi
70 sarebbero non cristiani - 30 sarebbero cristiani
89 sarebbero eterosessuali - 11 sarebbero omosessuali
6 persone possiederebbero il 59% della ricchezza del mondo intero e tutti e 6 sarebbero
statunitensi
80 vivrebbero in casa senza abitabilità
70 sarebbero analfabeti
50 soffrirebbero di malnutrizione - 1 starebbe per morire - 1 starebbe per nascere
1 avrebbe un computer - 1 (sì, solo 1) sarebbe laureato
Se si considera il mondo da questa prospettiva, il bisogno di tolleranza, comprensione, ed
educazione, diventa palese. Prendete in considerazione anche questo:
Se vi siete svegliati questa mattina e state bene in salute, siete più fortunati del
milione di persone che non vedranno la prossima settimana.
Se non avete mai provato il pericolo di una guerra, la solitudine della prigionia, il
dolore della tortura, i morsi della fame, siete privilegiati rispetto a 500 milioni di
abitanti di questo mondo.
Se potete andare in un luogo di culto senza la paura di essere minacciati, arrestati,
torturati o uccisi, siete più fortunati di 3 miliardi di persone di questo mondo.
Se avete cibo nel frigorifero, vestiti addosso, un tetto sulla testa e un posto dove
dormire, siete più ricchi del 75% degli abitanti del mondo.
Se avete soldi in banca, nel vostro portafoglio e spiccioli da qualche parte in una
ciotola, siete fra l8% delle persone più benestanti al mondo.
Se i vostri genitori sono ancora vivi, siete persone veramente rare.
Se potete leggere questo messaggio, siete doppiamente fortunati perché qualcuno ha
pensato a voi e perché non siete fra i due miliardi di persone che non sanno leggere.
Qualcuno una volta ha detto:
Lavora come se non avessi bisogno dei soldi.
Ama come se nessuno ti abbia mai fatto soffrire.
Balla come se nessuno ti stesse guardando.
Canta come se nessuno ti stesse sentendo.
Vivi come se il Paradiso fosse sulla Terra.
È la settimana internazionale dellamicizia.
Manda questa e-mail a tutti quelli che tu consideri amici.
Inoltra questa e-mail e rendi radiosa la giornata di qualcuno.
Se non la inoltri non succederà niente, ma in caso contrario, qualcuno potrà sorridere
nel riceverla.
Felice settimana dellAmicizia a tutti!
Piccola Gaia
Una vita pensata
Una vita cercata
Una vita voluta
Una vita concepita
Una vita cullata
Una vita preparata
E poi...
Una vita spezzata
Una vita estirpata
Una vita non ancora vissuta
Una vita mai amata a pieno
Una vita perduta
Una vita mai goduta
Infine
Un rapporto spezzato
Un amore crollato
Una fede dismessa
Ununione compromessa
Sempre
Una speranza ancor nel cuore
Di riavere accanto il mio amore
Per poterla far gioire
E con Gaia rifiorire.
il tuo papi "Cippi"
DallAvis
Gesù ha donato il proprio sangue per la salvezza delluomo.
Gli avissini verolesi donano il proprio sangue per la "salvezza" del prossimo.
Auguri di Buona Pasqua agli uomini di bona volontà.
In Internet della Parrocchia
Un sito tutto dedicato al Grande Organo Lingiardi,
lindirizzo è: http://digilander.iol.it/lingiardi
con relativa casella di posta lingiardi@iol.it
In memoria di un papà carissimo
Il nostro papà ha concluso il suo cammino terreno lasciando, nei nostri cuori ed in
quelli di tutti coloro che gli hanno voluto bene, una grande angoscia. Poche persone
riescono a mantenersi così semplici ed al contempo eccezionali, in una società sempre
più attenta ai bisogni materiali a discapito dei valori cristiani, quali lamore e
la solidarietà verso il prossimo. Papà ha dedicato lintera esistenza al lavoro ed
alla cura della sua famiglia, senza mai dimenticarsi che, al di fuori di essa, vi erano
persone bisognose di aiuto e di conforto.
Tutti coloro che hanno bussato alla porta del suo cuore, hanno ricevuto in dono una parola
di speranza. Molteplici sono state le dimostrazioni daffetto e di riconoscenza
pervenute a noi familiari e, da esse emerge chiaramente la figura di un uomo che è sempre
stato pronto a sacrificarsi in nome di nobili sentimenti, come lamicizia, la
fratellanza e la protezione dei più deboli. Chiediamo al Signore di aiutarci, affinché
il chicco di grano che papà ha piantato in ognuna di noi figlie, divenga rigoglioso ed
egli, dallalto dei cieli, gioisca nel vederci proseguire sul sentiero di onestà,
rispetto e solidarietà da lui tracciato con convinzione e sacrificio. Ciao papà,
continua a seguirci
con tanto amore.
Le tue figlie
Caterina, Bruna, M. Angela e Terri Nervi.
Abbonamenti a "LAngelo di Verola" anno 2001
(4a elenco)
ORDINARI: Zacchi Luigi, Famiglia Sala, Belli Maffoni Savina, Venturini Luigi, Barezzani
Giuseppina, Burlini Luigi, Cavalli Ezio, Pinelli Primo, Brescianini-Capoferri, Piovani
Carolina, Venturini Ismaele, Ferrari
Cesare, Dilda Angela, Battagliola Enrico, Mombelli Camillo, Slanzi Ambrogio, Staurenghi
Emma, Bianchi Vincenzo, Zucchelli Ferdinando, Fogazzi Lucia.
SOSTENITORI: Molina Claudio.
BENEMERITI: Brognoli Anna, Perego-Baronio, Bettoncelli Luigi, Abbiati Claudio e Stefania,
Sala Pietro, Bordonali Matteo, Loda Anna, Marmaglio Roberto, Cervati Guido, Cetara Anna,
Cò Edvige Gessner, Monfardini
Valerio, Burlini Angelo, Migliorati Franco, Minini Mauro, Colosini Paolo, Preti G.
Domenico, N.N., Villa Bruno, Bonini Natale, Geroldi Rina, Bonvicini Claudio, Fratelli
Codignola, Regosa Marco, Traversi Gianpietro, Trezza Andrini, Venturini Giuseppe, Marini
Angelo, Penocchio Angelo, Bertoli Giuseppe, Galperti Davide, Marini GianPaolo, Ransenigo
don Vito, Gandini Luigi.
(continua)
ANAGRAFE PARROCCHIALE
Battesimi
7 Bonetti Laura di Michele e di Pelucco Sandra
8 Bonetti Anna di Michele e di Pelucco Sandra
9 Mazzotti Camilla di Mario e di Sala Paola Loretta
10 Sbarra Irene di Giuseppe e di Gualtieri Corinna
Matrimoni
1 Dore Filippo con Nervi Marcella
2 Orizio Alessandro con Cervati Rossella
3 Bonzio Mauro con Ferrari Elena
4 Bertolotti Francesco con Nervi Monica
5 Bertazzoli Giuseppe con Zavaglio Annalisa
Defunti
12 Amighetti Giuseppe di anni 79
13 Vergine Orsola Bertoni di anni 85
14 Girelli Teresa Barbieri di anni 62
15 Penocchio Rosa Andoni di anni 73
16 Donini Amore Agostino di anni 84
Offerte pro
restauri
tele e altari della Basilica
Giornata celebrata nel mese di marzo 1.188.000
IN memoria del caro sposo e papà 1.000.000
N.N. 50.000
N.N. 100.000
N.N. 1.000.000
N.N. 100.000
Una coppia di novelli sposi 1.000.000
Una coppia di fidanzati 100.000
N.N. 50.000
In memoria della defunta sposa e mamma 500.000
In memoria del papà Manfredo 1.000.000
Dalla Cappella Casa Albergo 260.000
N.N. 50.000
Totale 6.398.000
Offerte per amministrazione
ordinaria della Parrocchia
In memoria dei cari defunti 1.000.000