LA PREGHIERA
Omelia
Sono tanti i mali che la disubbidienza del primo padre introdusse nel mondo che,
con ragione esclamar dobbiamo con Giobbe, esser la nostra breve vita piena di sventure, di
pericoli e di miserie. Le inquietudini, le malattie, gli affanni che sovente opprimono non
meno i poveri che i benestanti, non meno i principi che i popolani, ci fanno conoscere con
evidenza che viviamo in una terra infelice e dolorosa, per cui siamo costretti a
confessare col saggio, che nel disordine di tanti mali, meglio del nascere è il morire.
Ma fra tutte le creature siamo forse noi le sole nate per essere
infelici ? Il sasso se lo gettate in aria, vibra un momento, poi vinta la forza
dimpulso cade a terra, e par che dica nella sua quiete: "io sono
tranquillo!" La pianta abbarbicata al suolo, succhia gli alimenti nelle viscere
della terra, protende i rami, apre le sue boccucce nelle foglioline e beve
latmosfera... ridente del suo bel verde par che dica:" Io sono lieta di una
vita così bella!" Lanimale fugge il dolore con listinto, cerca il
piacere, mangia, dorme senza paura; par che dica a scherno di noi suoi padroni: "oh,
io non ho alcun cruccio"! Solo noi uomini, dunque, saremo infelici? E a questa
infelicità non avremo un rimedio da contrapporvi? Sì che labbiamo: il Figlio di
Dio stesso fatto uomo ce lo addita nel Santo Vangelo. Egli ci dice espressamente che tutto
ciò che domanderemo al Padre Suo, in nome Suo, tutto otterremo.
Nostra dunque è la colpa se siamo miseri; mentre lAltissimo
comportandosi da generoso monarca con tutti quelli che a Lui ricorrono, è sempre pronto
ad esaudire colui che domanda, ne resta escluso dal godere degli immensi tesori della sua
bontà solo colui che, neghittoso, trascura di procurarseli.
Quelle esortazioni consolanti - cercate e
troverete - domandate e vi sarà dato - bussate e vi sarà aperto - Gesù Cristo non
le ha rivolte solo agli Apostoli
. esse risuonano in tutti gli angoli della terra e
risuoneranno per tutti i secoli in cui il Suo Santo Nome sarà invocato.
Queste amorose parole di Cristo vanno ad animare la fiducia di tutti i
cristiani che esisteranno nelluniverso, e non meno degli Apostoli anche noi siamo
oggetto delle medesime. Promessa magnifica! Dio solo, solo Dio poteva fare questa
promessa, Egli solo può compierla. Tutto quel bene che noi pregheremo in nome di Gesù
Cristo, tutto, senza eccezione e senza diminuzione, ci verrà accordato dallautore
dogni dono.
Ecco o cristiani, ecco leffetto infallibile dellorazione,
la cui forza validissima fu dai santi Padri paragonata alla forza medesima
dellOnnipotente Parola. Anzi è tale la possanza dellorazione fatta in nome di
Cristo che agisce sul cuore di Dio e Dio ubbidisce alla voce delluomo. Asserzione
questa che se lo Spirito Santo non ci autorizzasse a farla noi non avremmo ardire di
pronunciare.
Oh dunque grande è la potenza della preghiera che ci rende, per così
esprimermi, padroni di Dio.
Oh quale grande utilità e necessità è conoscere come debba esser
fatta lorazione per ottenere gli effetti mirabili che essa suole produrre!
Lincredulità, naturalmente nemica dogni sorta di bene,
impiega ogni sforzo per distruggere anche quello che di continuo vuole nascere
dallorazione, e va negando la sua utilità.
Poiché Iddio conosce tutti e dettagliatamente i nostri bisogni,
lincredulità vuol pretendere che risulti inutile ladoperarsi ad esporli con
lorazione.
Poiché Dio è sommamente buono, lincredulità si persuade che
implorare i suoi soccorsi sia inutile e che perciò lorazione, lungi
dallessere un dovere necessario e indispensabile, sabbia a considerare
piuttosto come uningiuria fatta allinfinita sua scienza non meno che alla sua
infinita misericordia.
Così vanno spropositando gli increduli, ma non solo, così vanno
bestemmiando anche alcuni cristiani, ma cristiani solo di nome, i quali non hanno vergogna
di asserire e sostenere che non cè poi tanto bisogno di preghiera, basta vivere da
persone perbene senza pregar tanto.
Ma se non ci fosse altra risposta da dare a questi ingannati, non è
forse un argomento che non ammette replica il dire che così ha voluto Iddio? Padrone dei
suoi tesori, Dio non è per nulla obbligato a darceli, se per sua somma bontà si degna
metterci a parte delle sue ricchezze, Egli però è in piena ed assoluta libertà di
concederle a quelle condizioni che a Lui piacciono. Noi dunque non abbiamo diritto alcuno
alle sue grazie, ma se Dio vuoi darcele a patto che noi le domandiamo, non meritano forse
la pena di implorarle con ardore di cuore?
Dio stabilisce con noi un patto che tutto ridonda in nostro vantaggio
dicendo: Domandate e riceverete. Noi linvochiamo ed Egli ci esaudisce. Noi
gli presentiamo le nostre suppliche: ecco la nostra obbligazione; Egli sparge sopra di noi
labbondanza dei suoi benefici: ecco il suo impegno. Ma lutilità
dellorazione non si desume da questo solo. Se la fede non ci facesse conoscere i
vantaggi che ridondano dalla medesima, anche la sola nostra ragione sarebbe sufficiente a
farceli riconoscere tutti distintamente.
Allora che cosa vuoi dire pregare? Creati che siamo da Dio, circondati
da tutti i suoi benefici, assediati da tanti bisogni, pregare vuoi dire gettarci in
braccio al Padre di tutti i beni e gridargli
in seno: "O gran Padre della bontà dateci tutto voi, che da voi solo possiamo
aspettarci tutto il bene".
Che vuoi dire pregare? Creati per il Paradiso e caduti in queste
miserie, pregare vuoi dire guardare il cielo e dire sospirando col pianto: "Signore
non ci possiamo arrivare".
Che vuoi dire pregare? Con tante colpe sullanima, sopra
labisso di una eternità spaventosa.. .e li, lì, già sullorlo dal quale
stiamo precipitando... pregare vuoi dire emettere un grido atterriti: "
O gran Dio di misericordia salvateci voi! ... altrimenti noi siamo
dannati!"
Con tante piaghe che ci straziano il cuore, pregare vuoi dire
gettarci ai piedi del gran medico delle anime nostre e gridare con gemito: "Caro
Gesù fateci piovere dalle vostre piaghe sulle nostre piaghe il balsamo del vostro
sangue... altrimenti noi moriamo di cattiva morte ".
E non si vede da questo lutilità della preghiera?
Non è forse lorazione che a Dio ci avvicina e ci mette in felice
corrispondenza con Lui? Che ci richiama la tanto salutare idea della divina Maestà?
Non è forse lorazione che ci riconduce a quellutilissimo
sentimento della grandezza infinita e della dipendenza nostra, della bontà del nostro
Padre e della nostra miseria?
Non è lorazione quel vincolo che ci tiene in comune rapporto, che unisce la
Chiesa della terra alla Chiesa del cielo e che nella Chiesa militante raccoglie tutti i
fedeli in una medesima speranza?
Non è per lorazione che noi professiamo la fede, ravviviamo la speranza,
accresciamo gli ardori della carità, attestiamo gli umili sentimenti del cuore e ci
eccitiamo alla penitenza?
Non è lorazione la bella pratica e, nei tempo stesso, il sostegno di tutte le
cristiane virtù, che dallorazione appunto sono esercitate e sono validamente
nutrite?
Non è la preghiera il sospiro delle anime nostre innamorate dello Sposo celeste?
Non è la preghiera il gemito dei cuori inconsolabili daver troppo offeso Dio?
Sì, sì, per noi pregare è un versare tutto il nostro cuore nelle viscere di Dio; è
un nasconderglisi in seno, è un cercare la nostra pace, è uno smarrirci in Dio.
Vogliamo noi andare in Cielo? Coraggio: la preghiera è la scala per giungervi.
Desideriamo Iddio? La preghiera è lala per volargli in seno.
Ci muovano pure guerra il demonio, il mondo e la carne, noi non abbiamo
timore: la preghiera è lo scudo - dice S. Giovanni Crisostomo - che ci ripara dai colpi.
Ben conosceva lutilità della preghiera lamabilissimo
nostro Salvatore Gesù che non contento dassicurarci con la sua immancabile parola domandate ed otterrete, chiedete e vi sarà dato, bussate e vi
sarà aperto - ci dà anche la più cara ragione per
rassicurarci: "Pigliate coraggio - egli ci dice, - lassù in cielo abbiamo il Padre della bontà che è nostro; egli non
dimentica di vestire di piume 1'uccello che vale sì poco, immaginate poi qual cura avrà
di voi. A voi ha pensato da tutta leternità. Egli mandò me suo Figlio a dare la
vita per voi! E questo quando ancora gli eravate nemici. Pensate se vi potrà negare
alcuna cosa ora che gli siete figli! Figli del mio sangue. Ecco io sono qui con voi,
pregate in mio nome, ve lo assicuro, tutto otterrete. Amen, Amen, dico vobis, qualsiasi
cosa domanderete al Padre mio in nome mio, lotterrete."
Quale cosa dunque vi potrà essere per noi più utile e più
vantaggiosa della preghiera?
E la stessa bontà di Dio che diede alla preghiera la grande
potenza di ottenere ciò che qualunque altra forza non potrebbe ottenere.
Dio ha fatto della preghiera larma più valida per proteggere i
deboli, anzi per combattere, vincere e tutto ottenere.
Se qualcuno pretendesse da voi qualche cosa, anzi tentasse con la forza
di averla, voi vi mettereste in difesa e credereste di dover resistere alla audacia del
pretendente. Egli avrebbe sbagliato, poiché se si fosse presentato a voi tutto timido, in
umiltà, pallido in volto, e con due occhi pieni di lagrime stendendo la mano per
supplicarvi di carità, voi vi sareste sentiti obbligati in cuore.
Potenza della preghiera! Parrebbe rispettare perfino glinsetti!
Ponete attenzione o miei cari. Voi ad ogni passo calpestate tanti piccoli insetti; ma se
questi potessero indirizzarsi al vostro cuore con una preghiera... se, mentre tenete il
piede in alto, una formica potesse dalla polvere alzare la testolina e pregarvi con tal
gemito: - Mio buon signore deh, non mi schiacciate! Mettete il
piede dallaltra parte: a voi non viene alcun bene dalla mia rovina!.., lasciatemi
vivere, porto ai miei piccoli un granellino dalimento!... E tutto questo il
mio bene.. vivere un giorno qui... che nulla aspetto nellatra vita... - Dite, dite, potreste voi calpestarla? Non vi farebbe male al cuore?
Quasi voi la pigliereste sulla mano per riportarla al suo bucherellino, e per giunta vi
mettereste un buon pizzico di frumento da bastare a lei ed ai suoi piccini per sempre.
Cari fratelli, noi poveri, dinanzi a Dio siamo come piccoli insetti
striscianti nella polvere e sotto le foglie, emettiamo un grido al Signore della
bontà
...ci ascolterà (
)
La Preghiera: ecco il mezzo ordinario per ottenere da Dio qualsiasi
dono naturale, soprannaturale; ecco il mezzo universale più breve, più facile, di tutti
i luoghi, i tempi, le condizioni e gli stati.
La Preghiera è per luomo un bisogno assoluto, il respiro
dellanima, latmosfera dellanima: in Dio viviamo, ci moviamo, siamo. Come
il corpo ha gli organi per respirare, così lanima ha un suo organismo religioso pd
quale aspiriamo a Dio, ci uniamo a Dio. Oh quanto si soffre quando non si può respirare,
quale angoscia, quali spasimi atroci! Ci vuole aria, quando manca si muore.
(
) E Gesù ci dice di pregare sempre.
Non quella preghiera propriamente detta, perché tutti abbiamo impegni,
ma quel respirar in Dio cioè quellelevare la nostra mente in Dio;
quellindirizzare a Lui sempre le nostre azioni, quel conformarci alla sua volontà
specialmente nelle tribolazioni.
Necessaria e altrettanto potente la preghiera, ecco la forza del debole. (
)
Quando luomo conosce la grandezza, la potenza, la bontà, lamore di Dio e
fa il confronto con la propria debolezza, specialmente nelle dure prove, nel dolore o
quando è minacciato dalla morte non manda forse un grido? Questo grido è preghiera.
La preghiera è la forza del debole, quanto più uno è debole, tanto più possente è
la preghiera. (
)
Donne, Vostra forza è la preghiera.
La donna finché prega è regina.
La preghiera, ecco la nostra forza verso Dio. (
)
La Preghiera è potente; quando Dio vuole punire luomo fa cessare la preghiera.
Pensiamo allintercessione di Mosè per il suo popolo: Mosè prega e Dio si placa.
Così è del dialogo dAbramo con Dio affinché non facesse scendere il fuoco sulla
città di Lot.
Ma più potente di tutti è la parola di Gesù "qualunque cosa vorrete e la
chiederete nel mio nome... vi sara concessa. Voi otterrete e anche se direte a questo
monte "spostati" esso si sposterà."
Ecco il prodigio dei prodigi: Luomo rivestito dellonnipotenza di Dio.
(
)
Ma per ottenere ciò che chiediamo con la preghiera cosa occorre?
1° - Occorre chiedere cose degne di Dio. Domandereste udienza
al Re per ottenere frivolezze?
Cose degne di Dio, cioè che riguardano il nostro vero bene:
la felicità eterna e questa corrisponde al prezzo della Passione e Morte di Gesù. Perché
Gesù sulla paglia?... Sulla croce?... per salvarti- ci dice...
La felicità eterna ci sazierà, questa domandiamo. Siccome il peccato ci è di
ostacolo chiediamo la liberazione dal peccato...di vincere le tentazioni
di osservare
le leggi... di praticare le virtù
."cercate prima il Regno di Dio ". E le cose temporali? "
e tutto il resto vi sarà dato
in soprappiù
Domandiamo anche le cose temporali ma con ordine, cioè prima: Sanctificetur
. Adveniat... Fiat... poi Panem.
2° - Occorre attenzione. Questa è tutta la preghiera
ASCENSIO MENTIS IN DEUM.
3° - Pregare con sincerità. Desideriamo noi ciò che
domandiamo? Altrimenti se non fosse così sarebbe una menzogna...- Gesù Cristo domandava
a coloro che gli chiedevano la guarigione "VUOI" ? Se è vero che
vogliamo, facciamo anche noi il possibile.
4° UMILTA nel riconoscere la nostra bassezza,
nel riconoscersi indegni di ogni grazia.
Umiltà che traspare anche nel comportamento, nelle parole, nelle
sembianze. Nella parabola del Fariseo e Pubblicano Gesù ci rivela quale atteggiamento
dobbiamo avere nella preghiera. Il Fariseo, ritto diceva: - vi
ringrazio non sono come gli altri rapaci, in giusti ed adulteri.
Il Pubblicano invece non osava alzare gli occhi, si batteva il
petto dicendo - abbi pietà di me peccatore -.
Ecco lumiltà che salva. Il Fariseo ha qualche virtù ed è condannato il pubblicano ha molti vizi ed è assolto.
Umiltà occorre nel riconoscere la nostra bassezza, nel riconoscersi
indegni dogni grazia - Che neppure osiamo comparire alla
presenza di Dio! Il Pubblicano ottenne appunto per il suo atteggiamento umile, per aver
confessato i suoi mali.
Tutto è bontà di Dio e non merito nostro. Facciamo tacere certe
nostre pretese di crederci buoni!
Il Fariseo porta un segreto sentimento di presunzione. Non si umilia,
non confessa colpe, si crede bisognoso di nulla. Guai se si pretende.
Umiltà anche nellaccettare una risposta negativa che può essere
per il nostro bene. Esempio: Il Popolo Ebreo nauseato della manna domanda un altro cibo a
Dio e Dio lo concede. 5. Paolo domanda di esser liberato dalle tentazioni, -
no... ti basta la mia grazia - dice il Signore.
5° - FIDUCIA e PERSEVERANZA: "Credete voi che
questo sia possibile?" (quanti invece non si fidano di Dio!)
Quale temerarietà fissare, prescrivere a Dio il tempo! Tante volte
Egli aspetta per la sua gloria e per il nostro bene. Ottenere subito sarebbe come aver
diritto - come fosse cosa da poco.
6° - Contate sulla vostra preghiera e non su quella
degli altri. A quella Dio ha promesso. Le altre non sempre le esaudisce: Samuele prega per
Saul e non è esaudito. Santa Monica prega per Agostino e ottiene. (
)
Spesso non si ottiene perché si prega male.
AI: "Sermones", ASO Botticino |