Madre Gesuina, lannuncio della prossima
Beatificazione del Padre Fondatore, che cosa suscita nel suo cuore?
Il mio primo sentimento è di gratitudine e di riconoscenza a Dio Padre per
il dono e la profezia di don Arcangelo Tadini.
E poi, una grande gioia per il momento tanto atteso e sperato e che la nostra Famiglia
Religiosa è chiamata a vivere e celebrare - speriamo presto - con tutta la Chiesa: con la
Diocesi di Brescia e la nostra Parrocchia di Botticino Sera, dove il Fondatore è stato
Parroco per 25 anni.
Lei è stata Madre Generale per ben 24 anni, ha vissuto con
tante sorelle che hanno conosciuto il Fondatore, ha potuto ascoltare la loro viva voce.
Che cosa può raccontarci?
Le loro testimonianze sono state concordi nellaffermare la
straordinaria eroicità e santità del nostro Fondatore. Ho sempre sentito dalle suore che
lhanno conosciuto, che era un uomo di virtù eccezionali. Un santo
Da quel coro unanime di testimonianze cè un testo
che merita di essere ricordato?
La certezza della santità, della vita eroica del Padre Fondatore, ha sempre
accompagnato il nostro cammino, fin dagli inizi della Fondazione.
Dalle moltissime testimonianze, tutte belle e significative, vorrei ricordare quella di
suor Guglielmina Cantù che ha vissuto con il Fondatore: "Posso dire che era un uomo
di grande vita interiore. Aveva laspetto di un santo.
Dolce e severo. Aveva grande fede e lo si capiva dalla sua predicazione, specie quando
dettava a noi suore la meditazione. Parlava con grande sentimento. Quando parlava della
vita di Gesù sembrava vedesse Gesù".
Cè qualche aspetto della vita del Fondatore e del
nascente Istituto che emerge in modo particolare?
Indubbiamente i sacrifici fatti dal Padre Fondatore e dalle prime sorelle:
la loro grande povertà. Pur essendo di salute delicata, Don Tadini non si è mai
preoccupato di se stesso.
Mangiava una volta al giorno. Verdura, mai carne, né vino né caffè
né liquori. Polenta e verdura cotta, minestra senza condimento. E lo faceva per
penitenza. Anche il regime vegetariano lo assunse come espressione di penitenza, di
austerità e di povertà, per compiere opere di carità.
È commovente la testimonianza di suor Benedetta Braggion: "Quando
entrai nellIstituto delle Suore Operaie, la casa non era ancora arredata. Ci
sedevamo su panche ed avevamo un unico desco e tutte prendevamo la nostra porzione di cibo
da ununica marmitta posta nel mezzo del tavolo". Veramente, le sorelle che sono
vissute al tempo del Fondatore e allinizio dellIstituto hanno scritto, con la
loro vita e il loro sacrificio, pagine di storia a caratteri doro della nostra
Famiglia Religiosa.
Possiamo dire che la Famiglia Religiosa delle Suore Operaie
è nata dal sacrificio e dalla preghiera del Padre Fondatore?
Fin dallinizio, la sua Istituzione gli costò tanti sacrifici. La sua
vita 1ìi sempre piena di contrasti, sofferenze dogni tipo e di difficoltà. Ma egli
vinceva sempre... Amava dire: "Laiuto di Dio sia lunico sostegno e
dellopera e del povero umilissimo Servo". Scrive Mons. L. Fossati: "Visse
povero, privandosi del necessario per gli altri... Ed era di famiglia benestante.
Sofferse per sè e per le sue figlie tutto il tragico quotidiano, fino al minacciato
fallimento, al sequestro dei mobili di casa, bloccati dalla Divina Provvidenza, e a tutta
una vita in rosso. Ma egli non subì questa situazione con esasperazione, ma con
calma e rassegnazione e con la semplicità dei figli di Dio". Ma, tutti lo ammiravano
in Chiesa. Era là che lo vedevano trasfigurato.
Era da quel modello, silenzioso, immobile, quasi di pietra davanti al tabernacolo che
imparavano, laici e suore, il valore immenso della preghiera. A tutti era noto il dolore
del suo ginocchio. Come mai così immobile? Veramente cera qualcosa di potente
dentro di lui... La preghiera, la contemplazione erano la sua forza, la sorgente dalla
quale traeva energia, coraggio, forza per la sua vita e la sua grande opera.
Chi è per lei, Don Arcangelo Tadini?
Un sacerdote veramente santo! Unanima di grande virtù! Ho una grande
fede nel Fondatore...
Don Arcangelo Tadini è stato un uomo che ha lavorato indefessamente per la comunità di
Botticino Sera, specialmente per le sue giovani. Un pastore dal cuore grande, di alta vita
interiore: un contemplativo di intenso apostolato pastorale e sociale.
Madre Gesuina, la beatificazione del Padre Fondatore che
cosa significa per lei?
È un appuntamento molto importante, pregato e atteso da tempo. Alla mia
età è perfino emozionante... Il Santo Padre, Giovanni Paolo Il, nella maestosa Basilica
di cinque. Pietro, eleverà agli onori degli altari il nostro amato Padre Fondatore,
parroco di Botticino Sera, fondatore delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth.
Lo dico commossa: gloria del clero bresciano! È tanto grande lavvenimento che oso
definirlo: dimportanza storica. Esso ricolma il mio cuore di gioia e di
gratitudine... di festa!
A Dio piacendo sarà un giorno solenne per la nostra Famiglia Religiosa e per la Chiesa:
la santità di don Arcangelo Tadini brillerà nella gloria dei beati.