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Verolanuova Tour

Palazzo Maggi a Cadignano

Palazzo Maggi

Palazzo Maggi è un complesso architettonico assai rilevante di Cadignano.
E' composto da unità residenziali e corti rustiche che occupano, in sostanza, tutto l'isolato.
A partire dal'400 si leggono in esso almeno tre secoli di storia con i suoi corrispettivi modi di concepire l'architettura e la pittura.

Stanza affrescata all'interno di palazzo Maggi con le imponenti figure dipinte da Lattanzio Gambara

E' tuttavia il XVI secolo a esserne qui grande protagonista. Dall'esterno si presenta austero e senza particolari segni di pregio architettonico se non nel cornicione, eseguito in forma più evoluta rispetto ai coevi che si potevano realizzare ancora a mensoloni. Elegante la torretta, con passaggio arcuato, che consente la vista sulla campagna e sulla fascia boscata dello Strone. Sul fronte sud bel portale con timpano, tutto in mattoni a vista disposto all'ingresso della corte rustica. All'interno del Palazzo si nota maggior raffinatezza. Sulle pareti verticali affreschi di Lattanzio Gambara eseguiti intorno al 1560. Soffitti e volte sempre affrescate, fra cui si possono menzionare opere di Giulio Campi e vari artisti di scuola bresciana che talvolta ricordano i modi degli Aragonese.

Mirabile il camino nella sala che prende il suo nome. In esso sono raffigurati i segni del fare scultura ed architettura nel cinquecento. Il Palazzo continua fino a fronte strada senza più le mirabili pitture cinquecentesche ma all'interno si colgono sempre i bei segni dell'architettura signorile. Nel 1791, accanto al Palazzo (nella porzione più prossima alla torretta), sorse la chiesetta, dedicata al beato Sebastiano Maggi, con elementi decorativi che si rifanno allo stile del Corbellini.

Cadignano

CortinaLocalità di antica formazione. Vari sono i reperti archeologici e le presenze rilevanti. In località VIGNA, anni fa, vennero alla luce tre sepolture, di età tardo romana alto medievale con inumazioni alla cappuccina. Dei suoi abitanti ci parlano documenti del XII e XIII sec. Fachino Maggi, commissario di Pandolfo Malatesta, edificò o restaurò a Cadignano, nel 1408, il castello che, nel 1427, fu conquistato dalle milizie del Carmagnola quando il territorio bresciano passò con la Repubblica veneta. Ricerche attendibili accreditano a Cadignano l'onore di aver dato i natali ad Agostino Gallo (entro il primo semestre del 1499). Qui ebbe residenza fino a 35 anni, anche se già a 17 iniziò a frequentare Brescia.

La prima cortina edilizia termina con un edificio avente cordolo lavorato a toro. E' un probabile architettura difensiva posta a controllo del passaggio sul fiume Strone

ConcezioneBontempo Gallo, il nonno di Agostino, era un personaggio nella vita quotidiana di Cadignano. Nella sua apoteca venivano redatti atti notarili e in molti casi appariva come testimone. Fra 1609-1610 Cadignano era abitata da 500 persone, rappresentate da 180 famiglie. I campi erano circa 1000 piò di terra "buoni da pan, vin, ligne, et lini" coltivati con venti paia di buoi, sedici cavalli e 12 tra carri e carretti. Dall'Estimo mercantile del 1750 vi erano un mulino a due ruote ed un torchio azionati da poca acqua e di proprietà dei padri di S. Domenico in Brescia. Oggi Cadignano rimane sempre un'importante località del comune di Verolanuova.

La Santella della Concezione

Nazzaro&CelsoChiesa SS. Nazzaro e Celso - Cadignano

La Parrocchiale di Cadignano è dedicata ai santi Nazzaro e Celso. Nel 1489 fu unita al Capitolo della cattedrale di Brescia con bolla di Papa Innocenzo VIII. Durante la visita pastorale del vescovo Bollani (seconda metà del cinquecento), chiesa e campanile erano in cattivo stato dì conservazione. Dal tempo del Bollani a noi varie vicende hanno contribuito a modificarne i loro aspetti. La tela nell'altare della Madonna del Rosario, commissionata da Francesco Gallo come ex voto dopo la peste, ci offre uno scorcio di paesaggio costruito. Il campanile raffigurato è sostanzialmente quello che vediamo oggi a Cadignano mentre la chiesa ha una diversa disposizione. Sul fronte dell'ingresso principale la scritta

   D.O.M. SACRUM     MDCCLXXXIV  - restaurata 1889 -

ci dice che nel 1784 fu oggetto di sostanziali interventi, poi ancora un restauro nel 1889. Quindi è possibile ipotizzare che la rappresentazione pittorica sia tutt'altro che fantastica, pertanto il quadro è una preziosa fonte di conoscenza dei paesaggio costruito nell'area chiesastica prima dell'intervento del 1784. All'interno la navata centrale è affrescata dal contemporaneo Pietro Milzani. Raffigurati la Trinità, i Dodici Apostoli e due Papi lombardi: Giovanni XXIII e Paolo VI. E' fra i primi dipinti nelle nostre chiese ad avere come soggetto il Concilio Vaticano II. Anche sulle pareti del coro vi sono due suoi dipinti a monocromo ben riusciti. Volti ed espressioni dei personaggi raffigurati sono stati presi fra la comunità cadignanese.